di Leonardo Biancanelli Qualche giorno fa, mentre dondolavo lungo una passerella sul porto di Cherbourg, con le mani al riparo dal freddo, lo sciabordio dell’acqua fetida di porto contro la pietra dei piloni della passerella mi aiutava a fantasticare, così mi ritrovai a pensare
24 Frames | L’ultimo Kiarostami
di Lavinia Ferrone “Sai babbo l’altro giorno con Giovanni siamo andati a vedere un film di Kiarostami, il regista iraniano. Il film si intitola 24 Frames, è l’ultimo che ha fatto. In sostanza con questo film vuole andare ad indagare che cosa succede l’attimo prima e l’attimo subito dopo che si è scattata una fotografia”. La spaccio come se fosse una mia analisi del film, ma è quello che c’è scritto sul libricino del festival.
The place | Il bar sotto casa
di Mattia Rutilensi Stamattina sono uscito presto di casa. Avevo un appuntamento all’ora di pranzo e un articolo da consegnare. Non avevo però nessuna voglia di stare chiuso in camera o in salotto. Odio scrivere a casa perché non riesco a concentrarmi e mi innervosisco subito. Non riesco a stare tranquillo, danneggio me stesso e gli altri che mi circondano, come il fumo. La distrazione è un vizio e per smettere non basta la forza di volontà (comunque scarsa): ci vuole un’imposizione esterna. Per questo vado sempre in biblioteca, quando posso. Oggi però è domenica e la biblioteca era chiusa, così sono andato al bar.
Bosch – Il giardino dei sogni | Bosch on the beach
di Lavinia Ferrone È stato durante una sera di novembre, di quelle afose. Sono andata al cinema e mi sono resa conto che è come andare al mare.
Stranger Things 2 | Amare il nemico
Dal primo episodio visto all’ultimo episodio visto sono passati 1 giorni. Ero completamente addicted. E ogni 35 minuti scoppiavo a piangere. Mentre lo guardavo ho assunto: 2 dosi di fagiano al cioccolato, 250 gr di yogurt bianco con aggiunta di saccarosio non quantificabile, 2 mele, 1 piatto di insalata (una giornata tutto sommato sana), con annesso litigio con fidanzata per aver lasciato il frigorifero vuoto e le vettovaglie sporche sul tavolo.
La scoperta | Il mare d’inverno
In vita mia ho sempre viaggiato in nave, e sono giunto alla conclusione che sia un luogo privilegiato per riflettere sul suicidio. Specialmente se viaggi con un posto in passaggio ponte. D’inverno. D’estate c’è troppa spensieratezza in mano a turisti scalpitanti. Aspettano il traghetto giù al molo, bianchi in viso, incolonnati in auto, camper e moto con gli ammortizzatori compressi. Indossano infradito o scarpe da tennis. Una volta a bordo occupano ristoranti, bar, sale d’attesa, scale, corridoi. Gonfiano materassini, srotolano teli mare, inforcano i cappucci delle felpe e legano zaini e valigie e cani tra loro. Poi cominciano a mangiare, a fare avanti e indietro tra il bar e il bagno. Stanno sui ponti a fumare, a fotografare, a osservare la partenza, a salutare, a telefonare, a bere birre. No. Troppo chiasso.
Wolf children – Ame e Yuki bambini lupo | L’escluso
“Ricordo di aver provato una grande gioia mentre tenevo stretto il mento di mio padre con entrambe le piccole mani, e stringevo le gambe sulle sue spalle in modo da non cadere da quell’altezza che per me, a quel tempo, era la massima possibile.
Il film più bello della storia del cinema #3 Lo shazam delle espressioni (Tunnel)
di Pierluca D’antuono
Fantastic Mr. Fox | Contro o con tutti
Del giorno X del Nostro si dice che lui stesso ne fosse da lungo tempo a conoscenza, e che avesse programmato la fuga con largo anticipo, nei minimi dettagli, in modo che sia lui e la sua amata sarebbero stati in grado di godere reciprocamente della piena dedizione a quegli ultimi istanti insieme, senza il fantasma di un agguato a turbare una situazione così delicata come quella della separazione forzata.
- << Precedente
- 1
- …
- 12
- 13
- 14
- 15
- 16
- 17
- Prossima >>