di Federica Fanelli Oggi sono tre mesi, tre mesi che se n’è andato, tre mesi che aspetto. Non capisco davvero come sia stato possibile, qui aveva tutto. Perché mai se ne sarebbe dovuto andare. Ma che dico infatti, dev’esser successo qualcosa, qualcosa di strano… non era mai successo prima. Forse un paio di volte sì, ma tanti anni fa, quando ancora non capiva. Lui era felice di stare qui, non se ne sarebbe mai andato volontariamente, di questo sono sicuro. Deve aver sentito qualcosa che non andava, non l’ha fatto apposta, dev’esser così, per forza.
Le otto montagne | Forst Premium
Fuori non diventava mai scuro. Erano le dieci di sera quando un gruppetto di giovani lo superò e si diresse verso il fiume, mentre lui stava appoggiato alla parete di legno, a qualche metro dalla porta del locale; non voleva buttare via una buona metà della sigaretta che si era acceso poco prima.
La grande abbaffuta | Aspettare la nonna
Dedicato a mia nonna
Fire of love | Morire per una passione
All’inizio degli anni Cinquanta George aveva cinque anni ed un sabato pomeriggio suo padre lo portò, senza grandi aspettative e quasi per scherzo, al Tennis Club che aveva appena aperto a pochi metri dalla loro casa di Miami. Da quel momento George non aveva mai smesso di giocare a tennis. Divenne un’abitudine settimanale: il sabato George prendeva lezioni private di tennis e suo padre aveva l’occasione di sbevazzare e far chiacchiere con i vicini di casa tenendolo d’occhio.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer | Mario
di Luca Giommoni Mario prima di andare a dormire fa sempre un goccino di pipì. Anche prima di partire per qualche gita organizzata o prima di andare a cena fuori, in ogni caso prima di uscire da casa.
Shatner nello spazio | Iperboli
Salve, sono l’uomo più ricco del mondo e questo è il giorno più importante della sua vita.
The Bear | Reperto B
Il 19 gennaio del 2000, pochi giorni dopo il Millenium bug, nell’auto di mio padre è stato rinvenuto un secondo reperto (denominato dalla polizia Reperto B): si trattava di una pagina di una lettera che avrei dovuto ricevere io e a cui ho avuto accesso soltanto quindici anni più tardi, quando ne avevo diciassette e il caso fu archiviato per mancanza di prove.
Siccità | Sindrome della veduta d’insieme
Lo accusavano di avere il sangue addormentato. Era un modo creativo per dirgli di essere mandrone, cioè uno che ha poca voglia di fare, perché passava le giornate dal letto al divano, dal divano alla tavola, e poi di nuovo al divano, prima di tornare a letto.
Spencer | Il pranzo di Natale
di Giulia Sabella Quando dicevo a mia madre che non volevo scendere a Marino per le vacanze invernali, lei mi guardava con disgusto e sussurrava sempre la solita frase: «Questo potrebbe essere l’ultimo Natale con nonno».
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