Per due anni sono stato di pessimo umore.
The Prisoner | Taumaturgia narrativa
Ho sognato che per natale mia madre addobbava l’albero con delle palle a forma di virus. Nel presepe, i Re Magi avevano le sembianze di tre noti virologi, e il villaggio attorno alla stalla era deserto. «Che fine hanno fatto tutti?» le ho chiesto. «Sono in quarantena», mi ha risposto, dal divano del salotto, col viso puntato verso la TV.
Matrix Resurrections | Ottime possibilità di scelta
di Selene Mattei Ammessa l’ipotesi del quarto d’ora accademico di scarto per concesso ritardo, l’esame iniziava alle 10.45 e Luca era in ritardo di un quarto d’ora sul quarto d’ora accademico. Camminava come un penitente mortificato da una confessione mostruosa, o uno sventurato conscio delle sue proprie disgrazie, ma la postura ricurva era dovuta ad un piccolo zaino con penna, libretto e riassunti che premurosamente nascondeva sotto la giacca dal temporale.
Don’t look up | La settimana di un cretino
Re Granchio | Senzanome
Qualche sera fa, sdraiato nel letto, la mia veglia è sbiadita in un sonno placido mentre mi ripetevo in testa una frase uscita dalle labbra di un amico – Giovanni Stengel o Fernando Pessoa?
No time to die | Essere figlia di Bond
Essere figlia di Bond
in assenza di Bond.
Sentirsi ripetere ai colloqui di lavoro:
“Scusi ma lei è per caso…”
Andare dal medico
per la ricetta della Sertralina
(200mg al giorno)
e ricevere una vecchia cartolina promozionale
tenuta come una reliquia
e sulla cartolina
il volto del padre.
“Sì lo so che non è
una cosa molto professionale
ma sa, a casa
me lo chiedono di continuo”
allora sorridere, e apporre una firma
poi fissare l’appuntamento
per la visita successiva.
Assurde morti a Hollywood | Halyna Hutchins
Quella pallottola, da quanto tempo è in orbita? (“Mi hanno sparato e sono morto”, Michele Mari)
Sound of Metal | Membrane
Furono due fischi simili, e ai fischi fece seguito la paura, l’ovattamento, il dolore. Poi fece seguito il silenzio, e il suono dei pensieri prese il sopravvento. Allora pensai che il linguaggio servisse all’uomo per comunicare non solo con gli altri, ma anche con se stesso: per ascoltarsi pensare.
Poeti dall’inferno | 3 persone che vivono con la scrittura
Ho conosciuto molte e diversificate persone che grazie alla scrittura riuscivano a ricavarne uno stipendio che gli permettesse di fare la spesa una volta alla settimana e all’occorrenza godersi una serata fuori con gli amici. Alcuni di questi scrittori erano esseri solitari e vagamente scorbutici. Altri erano narcisisti esasperati. Altri ancora gentili, altruisti, umili. Da tutto questo ne ho dedotto che non esiste una regola per decodificare il carattere di un individuo tramite le tracce che la scrittura imprime dentro la loro anima. Voglio dire: la carta su cui scriviamo è un po’ come la sabbia, che appena soffia un po’ di vento o l’onda allunga le sue braccia vellutate sulla scritta, allora il messaggio viene annichilito e scompare dalla nostra bla bla bla.
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