Guardo la serie Netflix su Unabomber che parla di come siamo diventati ingranaggi passivi del sistema e della tecnologia e penso.
Pretend it’s a city | Tiscali
Seduta in uno di quei bar vecchio stile che esistono solo nei film di Scorsese, una tizia dall’acconciatura trapezoidale sposta il discorso su come, nel momento in cui lasci New York o decidi di passare un po’ di tempo altrove, non riesci a capacitarti di quanto la vita sia più facile. “È una città così impossibile che quando mi chiedono perché ci abito non so rispondere. Quello che so è che disprezzo chi non ha il fegato di farlo”.
Un altro giro | Frammento 22
In Icaria, colà per la prima volta danzarono attorno a un capro. Eratostene, Erigone Erigone, che allevò il cane fin da cucciolo, si impiccò a un albero non appena il cane la portò dinnanzi al cadavere di suo padre Icario che quei grassi e scabrosi pastori dell’Attica avevano ucciso a bastonate. Si erano spaventati per l’ebbrezza che la bevanda di Icario gli aveva schiantato nelle chiorbe, tanto che nella notte si erano smarriti in un delirio di vino.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose | Riscatti e ricatti di Elio Germano
Sono circa ventiquattro anni che mio fratello mi parla dell’ingegner Delle Rose. Ho poi scoperto che in realtà si chiamerebbe ingegner Rosa, ma dopo una così lunga consuetudine non posso cambiargli il nome. Mio fratello è un tipo che con cadenza regolare ti propone di accaparrarsi un’isola privata e di farsi bombardare. Insomma, questo ingegner Delle Rose è una specie di idolo personale per lui, quindi nel momento in cui Netflix ha sganciato la bomba sono corsa a guardare L’incredibile storia dell’Isola delle Rose.
SanPa | Noi li vediamo la notte
The Boys in the Band | Scatti di crescita
Di Giulia Sabella Non è vero che un figlio ti cambia la vita. È una leggenda metropolitana, una di quelle frasi che la gente ripete alzando il mento, con lo sguardo di chi la sa lunga. Questa regola varrà anche per qualcuno, ma sicuramente non per me. Quello che serve per portare avanti le più semplici attività quotidiane è un po’ di inventiva come, ad esempio, approfittare dei momenti di allattamento per guardarsi un film.
The Wife | Venezia pallida
di Rebecca Moore Lo volevo lasciare già da un po’, per via di quei suoi modi persecutori. Non credeva mai a niente di quello che gli dicevo, faceva il suo gioco. L’avevo incontrato in palestra, mi aveva offerto il suo aiuto, educato, piacente, premuroso. Nei lineamenti si intravedeva una strana durezza, che riconosco solo ora con la chiaroveggenza del domani. Era bello, “un principe azzurro” lo avrebbe definito mia madre, portava camicie bianche inamidate e stirate da lui.
La regina degli scacchi | Educazione in bianco e nero
Esattamente un anno fa, un mio amico molto più preparato e talentuoso di me a scacchi ha organizzato un piccolo torneo amatoriale, dove lui faceva l’arbitro. Avendo perso non solo per merito degli altri bravissimi giocatori, ma anche per la mia incredibile capacità di buttare nel cesso vantaggi importanti, sono caduto in uno stato disforico per un po’ meno di una settimana.
Kidding – Il fantastico mondo di Mr. Pickles | Scaglie
Di notte restava immobile, concepiva il letto come fosse un sarcofago. Una bara, certo, ma usare la parola ‘bara’ non è appropriato, non si può parlare della morte, soprattutto nell’incipit. ‘Sarcofago’ invece ha quella sfumatura esotica e faraonica che legittima la scelta lessicale. Sarcofago incuriosisce e allo stesso tempo mantiene le giuste distanze. Perché le distanze sono fondamentali: ciò che accade lontano da noi non esiste.
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