Sono circa ventiquattro anni che mio fratello mi parla dell’ingegner Delle Rose. Ho poi scoperto che in realtà si chiamerebbe ingegner Rosa, ma dopo una così lunga consuetudine non posso cambiargli il nome. Mio fratello è un tipo che con cadenza regolare ti propone di accaparrarsi un’isola privata e di farsi bombardare. Insomma, questo ingegner Delle Rose è una specie di idolo personale per lui, quindi nel momento in cui Netflix ha sganciato la bomba sono corsa a guardare L’incredibile storia dell’Isola delle Rose.
The Boys in the Band | Scatti di crescita
Di Giulia Sabella Non è vero che un figlio ti cambia la vita. È una leggenda metropolitana, una di quelle frasi che la gente ripete alzando il mento, con lo sguardo di chi la sa lunga. Questa regola varrà anche per qualcuno, ma sicuramente non per me. Quello che serve per portare avanti le più semplici attività quotidiane è un po’ di inventiva come, ad esempio, approfittare dei momenti di allattamento per guardarsi un film.
The Wife | Venezia pallida
di Rebecca Moore Lo volevo lasciare già da un po’, per via di quei suoi modi persecutori. Non credeva mai a niente di quello che gli dicevo, faceva il suo gioco. L’avevo incontrato in palestra, mi aveva offerto il suo aiuto, educato, piacente, premuroso. Nei lineamenti si intravedeva una strana durezza, che riconosco solo ora con la chiaroveggenza del domani. Era bello, “un principe azzurro” lo avrebbe definito mia madre, portava camicie bianche inamidate e stirate da lui.
I 10 film che avremmo voluto vedere nel 2020
Il 2020 è stato un anno difficile, pieno di inciampi, che vorremmo dimenticare ma che non scorderemo mai. Abbiamo vissuto giornate lunghissime in un misto di panico, esaltazione e assenza di gravità; giornate in cui avremmo solo voluto guardare un film dopo l’altro in una devastante catena di pellicole che ci avrebbe condotti per mano verso una drammatica e molto scenografica implosione della vista, ma alla fine lasciavamo sempre perdere per due motivi. Il primo è che, diciamocelo, fissare i piccoli schermi dei nostri computer scassati, ormai bloccati sulle pagine di ogni possibile piattaforma streaming, costituisce un’attività che ha in parte perso il suo fascino. Il secondo, forse il più cruciale, è che niente di quello che avremmo davvero voluto vedere, e che abbiamo atteso come innamorati fedeli durante le ore più dure, alla fine è mai uscito. Forse la verità è che non è stato un anno duro solo per noi; a conti fatti anche il cinema non se l’è passata benissimo. Ma allora – ci siamo chiesti durante l’ennesima riunione Zoom – a che pro scannarsi per l’immancabile e amata classifica annuale? E’ dunque giunta l’ora di tacere, e attendere speranzosi e a mani giunte un 2021 che ci restituisca schermi degni di questo nome? Dopo attente analisi, lunghe discussioni, litigi, botte, sangue, defezioni, urla, pianti, lettere d’addio, violenze e quant’altro, siamo giunti alla conclusione che, apocalisse imminente o meno, la top ten si sarebbe fatta. Non con i migliori film dell’anno agli sgoccioli (che poi in questo benedetto 2020 è davvero saltato fuori qualcosa di pazzesco? Fincher dite? Ma dai. Kaufman? Abbiate pietà di noi, non ce la possiamo fare) ma con i 10 che avremmo (e avreste) voluto vedere. La vostra amichevole bocciofila di quartiere vi augura buon anno nuovo amici, o se non sarà buono per lo meno che sia migliore. Noi rimaniamo qui, con gli occhi bene aperti e sempre in fuga, che di fermarci a ben vedere non ne abbiamo proprio voglia. With love La bocciofila
Cinemini | Le cinema du Panthéon, o meglio, La librairie du cinéma du Panthéon
di Viola V. Giacalone Quando penso a Parigi, spesso ultimamente, penso alla quotidianità. I colpi di scena restano sempre gli stessi e li ho elencati nella mia testa tante volte, è mera mitologia. Le cose e i gesti che ripetevo sempre hanno tutta una profondità diversa invece.
Il favoloso mondo di Amélie | Amélie seduta a un tavolo
di Giulia Scialpi Qualcuno, non saprei dire chi, un giorno aveva detto che l’autunno è la primavera degli universitari. Il cinque ottobre del duemiladiciotto, alle quattordici e quarantatré, mi è arrivato un messaggio che diceva: «Non pensavo fossi così tanto naïf!?». Leggendolo devo aver riso: di una risata non proprio convinta, ma almeno convincente. Potrei anche aver gettato la testa all’indietro e una furtiva occhiata intorno.
The Prestige | Sull’inganno
di Enrica Fei Mio ex marito ha avuto una bambina quando eravamo sposati, e la madre non ero io. L’ho scoperto due anni e mezzo dopo l’ultima volta che li ho visti, tutti insieme. Seduti al tavolo, quel pomeriggio, eravamo in cinque. Era giorno ma era buio, e la luce che ci illuminava era quella asfittica e finta delle lampadine e degli spazi chiusi.
Cinemini | Gelato Sammontana, cinemino all’italiana
di Viola V. Giacalone In questo cinemino non si parla di una sala in particolare, ma dell’Italia intera che forse è essa stessa una sala cinematografica e che quest’estate è stata tutta morbosamente nostra. In questa gelato-Sammontana-la-nostra-estate-italiana, siamo stati tra di noi. Nessuno è uscito nessuno è entrato, si è giocato a nascondino in casa.
Il bosco 1 | Uno di uno
di Paolo Parente Dopo il film non siamo più gli stessi. Lo stiamo pensando entrambi, lo so, mentre lei mette su il solito caffè di quando torniamo tardi da casa di Lucia e Mario. Come non dovessimo, di lì a poco, dormire. E prima del film, com’eravamo? Forse questo me lo sto chiedendo da solo.
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