Dedicato a mia nonna
Fire of love | Morire per una passione
All’inizio degli anni Cinquanta George aveva cinque anni ed un sabato pomeriggio suo padre lo portò, senza grandi aspettative e quasi per scherzo, al Tennis Club che aveva appena aperto a pochi metri dalla loro casa di Miami. Da quel momento George non aveva mai smesso di giocare a tennis. Divenne un’abitudine settimanale: il sabato George prendeva lezioni private di tennis e suo padre aveva l’occasione di sbevazzare e far chiacchiere con i vicini di casa tenendolo d’occhio.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer | Mario
di Luca Giommoni Mario prima di andare a dormire fa sempre un goccino di pipì. Anche prima di partire per qualche gita organizzata o prima di andare a cena fuori, in ogni caso prima di uscire da casa.
Shatner nello spazio | Iperboli
Salve, sono l’uomo più ricco del mondo e questo è il giorno più importante della sua vita.
The Bear | Reperto B
Il 19 gennaio del 2000, pochi giorni dopo il Millenium bug, nell’auto di mio padre è stato rinvenuto un secondo reperto (denominato dalla polizia Reperto B): si trattava di una pagina di una lettera che avrei dovuto ricevere io e a cui ho avuto accesso soltanto quindici anni più tardi, quando ne avevo diciassette e il caso fu archiviato per mancanza di prove.
Siccità | Sindrome della veduta d’insieme
Lo accusavano di avere il sangue addormentato. Era un modo creativo per dirgli di essere mandrone, cioè uno che ha poca voglia di fare, perché passava le giornate dal letto al divano, dal divano alla tavola, e poi di nuovo al divano, prima di tornare a letto.
Spencer | Il pranzo di Natale
di Giulia Sabella Quando dicevo a mia madre che non volevo scendere a Marino per le vacanze invernali, lei mi guardava con disgusto e sussurrava sempre la solita frase: «Questo potrebbe essere l’ultimo Natale con nonno».
Spencer | Aforismi sul dolore
Martedì, ore 11.34 – Sulla morte Quando penso alla morte, ultimamente, penso a come si allacciavano le scarpe le persone che non ci sono più. E come di questo gesto semplicissimo, eppure specifico, unico, irripetibile, non rimarrà traccia alcuna. È forse questa immagine una metafora?
C’mon C’mon | INT_01_001.WAV
Seduto in macchina sul sedile del passeggero, o sul sedile posteriore dietro a mio padre o mia madre, da bambino vedevo le porzioni di mondo dentro i cinquanta centimetri quadrati di vetro temperato ibridarsi tra loro per la velocità del mio punto di vista; tali porzioni di mondo racchiudevano al loro interno avventure che accendevano la mia curiosità anche se ero io stesso quello che le aveva inventate. Quelle avventure non me le sarei mai più ricordate.
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