La città illividiva al vento. Le case e i giardini erano scompaginati da un delirio incontrollabile. Sostavano come animali pasciuti e acquatici le automobili per le vie, ferme oltre l’orario consentito nei parcheggi blu, davanti a garage serrati e negozi senza più nulla da vendere. Dall’alto, dietro finestre vibranti, occhi lucidi e sgomenti osservavano inermi le chiome degli alberi rivoltarsi come ombrelli controvento, le foglie strappate mescolarsi a rivoli schiumosi e grigi, succhiati e risputati in un grugnito cavernoso di canali sotterranei. Ora fogne e fango occupavano la piazza, la via dello shopping, le scalinate della chiesa, e a festeggiarne la venuta i petali cadevano tramortiti, calamitati da balconi sprovvisti di tettoie abbastanza lunghe, o di proprietari rimasti incastrati dove è di stile vivere, nella zona della città che, come isolata dalla realtà, non intercede mai, se staccata da qualsiasi nozione che valga il suo interesse. Anche lì la tempesta avrebbe vinto ogni ritmo, reso mediocri le vicissitudini lavorative, mortali le unità metriche di Google Sheets, agendo, a conti fatti, allo stesso modo dell’innamoramento: le persone si sarebbero scoperte piene soltanto di uno strano senso di eccitazione e orrore.
Gli spiriti dell’isola | Uscita di scena in pieno giorno
La casa è un processo continuo di separazione e riorganizzazione, uno spoglio perenne di ciò che sarà conservato o bandito. Nel disporre le cose al loro posto, anche attraverso composizioni disordinate, alcuni oggetti smettono di contenere memoria: non sopravvivono a chi li ha posseduti.
Triangle of sadness | Porto sempre del cotone nelle orecchie
Risorsa Umana strizza gli occhi cisposi mentre finge di leggere il curriculum stampato a colori da una HP® Instant Ink. Distende le gambe incartapecorite e giustappone il busto alla sedia girevole. Le dita grosse, un po’ molli, e dalle unghie piatte si incrociano sulla scrivania.
Persona | Inganno e violenza
Ecco una nuova preda. Bassa, bionda, la pelle bucata da un piercing al sopracciglio destro e al labbro inferiore sinistro, per meglio bilanciare la simmetria del viso. Beveva a sorsate regolari un vino di pessima qualità e parlava in cerchio di letteratura russa, muovendo ambedue le mani in avanti, come a tirarsi l’acqua addosso. «Al tizio sul treno dice che in ogni matrimonio si possono vivere due condizioni: l’inganno o la violenza…insomma che ogni costrizione porta ad avvelenarsi vicendevolmente la vita…»