La luce di maggio ha sciacquato via l’inverno dalle cabine; il mare è una tavola piatta. I gabbiani non abitano più la spiaggia, si alzano descrivendo semicerchi in volo con stridii aspri e prolungati. Il loro grido è una protesta contro i gruppi di baby dance, i pali alti del Publiphono che a intervalli regolari pubblicizza lungo tutta la spiaggia ristoranti, discoteche e altre esperienze uniche da non perdere.
The day after tomorrow | Lei che ti ama e dopo ti disprezza
La città illividiva al vento. Le case e i giardini erano scompaginati da un delirio incontrollabile. Sostavano come animali pasciuti e acquatici le automobili per le vie, ferme oltre l’orario consentito nei parcheggi blu, davanti a garage serrati e negozi senza più nulla da vendere. Dall’alto, dietro finestre vibranti, occhi lucidi e sgomenti osservavano inermi le chiome degli alberi rivoltarsi come ombrelli controvento, le foglie strappate mescolarsi a rivoli schiumosi e grigi, succhiati e risputati in un grugnito cavernoso di canali sotterranei. Ora fogne e fango occupavano la piazza, la via dello shopping, le scalinate della chiesa, e a festeggiarne la venuta i petali cadevano tramortiti, calamitati da balconi sprovvisti di tettoie abbastanza lunghe, o di proprietari rimasti incastrati dove è di stile vivere, nella zona della città che, come isolata dalla realtà, non intercede mai, se staccata da qualsiasi nozione che valga il suo interesse. Anche lì la tempesta avrebbe vinto ogni ritmo, reso mediocri le vicissitudini lavorative, mortali le unità metriche di Google Sheets, agendo, a conti fatti, allo stesso modo dell’innamoramento: le persone si sarebbero scoperte piene soltanto di uno strano senso di eccitazione e orrore.
Don’t look up | La settimana di un cretino
Salto nel buio VS Essere John Malkovich | Mash-Up
Da bambino ero terrorizzato dall’idea di essere spiato. Niente paranoie da psicopolizia o servizi segreti, semplicemente immaginavo amici, parenti e conoscenti vari, trovarsi all’interno di un microscopico centro operativo posto dentro la mia testa, simile a quello più recentemente visto nel film Pixar Inside Out, per intendersi, anche se il mio inconscio aveva tratto ispirazione dalla nano-navicella di Salto nel buio, una pellicola del 1987 firmata da Joe Dante e prodotta da Steven Spielberg, la quale, dietro una trama pop-fantascientifica, sembrava nascondere un lato oscuro.
The Lighthouse | Due o tre cose sul regista Robert Eggers
Si parla con sempre maggiore e giustificata insistenza dell’ultimo lavoro di Robert Eggers The Northman, terminato di girare in questi giorni dicembrini in Irlanda dopo un blocco causa Covid e una quarantena a Belfast.
Better Call Saul | Ci sono solo ♥
♥
American Factory | È una vita stupenda (quella dentro l’azienda)
A voi piacciono le dinamiche aziendali? A me sì. Sono una delle cose che mi rilassa di più al mondo, sul serio. La dimensione piramidale del potere, simile a quella delle antiche civiltà imperiali, la disposizione altamente significativa degli spazi, la scansione produttiva dei tempi. Mi tranquillizza in particolar modo la qualità preimpostata delle relazioni, il sapere come rivolgersi a qualcuno prima ancora di conoscerlo. L’inflessione della voce, la scelta del lessico, la selezione degli argomenti di fronte a un mocaccino alla nocciola: comodi comodi e pronti all’uso come una pila fumante di vestiti stirati. Ma andiamo con ordine.
Uncut Gems | Cicchini bambati
Alla fine degli anni ’80 una mattina assolata un giovane muratore di origini salernitane appoggia la cazzuola e si mette a fischiettare alcune note che anni dopo gli ispireranno la più grande canzone di tutti i tempi
Chiara Ferragni – Unposted | Fedez, l’uomo che sapeva stare al suo post
di Lavinia Ferrone Curva tutto sulla destra, inchioda, spenge il motore. E ancora un’altra estate arriverà E compreremo un altro esame all’università E poi un tuffo nel mare Nazional
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