La Manna camminava con accanto il Campa. Pensava a Manfredi, a tutto il casino fatto per trovarlo e all’ennesimo fallimento di cui avrebbe discusso fino alla nausea con il suo psicologo che certamente avrebbe trovato la crepa nel dolore che adesso le prendeva il basso ventre e l’avrebbe disinnescato, rendendolo ordinario e banale. «Dove stiamo andando?» ha chiesto il Campa. «In classe Campa, dove vuoi che andiamo». «Quindi: tutto qua. La Manna esce di classe e alla fine ci ritorna?» «Tutto qua».
Intervallo di terza | La ricreazione
Ha pensato che gli occhi fossero la cosa più bella: verdi e grigi, lontanissimi l’uno dall’altro in mezzo ad una faccia seria e nervosa. Lo rivedeva come in sogno, tanto era stato veloce, neanche il tempo di chiedere cosa o perché che già il suo zainetto saliva le scale, saltando i gradini a due a due, e si confondeva fra la folla di altri zaini uguali, quasi un campionario aziendale in transumanza verso le aule deserte.
Korea Film Festival, 21° ed. | Quasi un giurato
Il Korea Film Festival (KFF) sono due festival in uno: il primo, quello di chi ha da sempre amato la Corea e il suo mix letale di violenza, lotta di classe, ossessioni, voglia di assoluto, anche quando nessuno avrebbe saputo citare un solo nome di regista, musicista, attore coreano; il secondo, quello dei ventenni che si sono innamorati della Corea con i BTS, il K-Pop, e da lì sono partiti per scoprire i registi – Kim Ki-duk, Park Chan-wook, Bong Joon-ho. Le due fazioni si riconoscono subito: capelli bianchi e rughe i primi, capelli colorati su facce lisce e giovanili, i secondi. All’aperitivo di inaugurazione c’erano moltissimi primi e pochissimi secondi; in sala molti secondi e pochi primi.
Paterson | Scrivere
La notte in provincia è più densa, pensava, più lenta. La luce della scrivania, ingoiata dalla finestra, spariva lasciando il piccolo giardino al buio. Il quaderno aveva una copertina in cartone e delle righe rosse e blu che si alternavano sulla carta ruvida. Da piccolo controllava fino all’ultima pagina che non ci fossero errori di ritmo: due blu, una rossa. A volte lo faceva ancora, per nostalgia.
The Northman | Agricoltura biodinamica
Il fumo che il letame sprigiona sale lento nell’aria fredda dell’Holstein: lievi volute senza fretta cercano di mimetizzarsi con la nebbia dell’alba. Tutto è pace: i campi arati, la stalla addormentata, le distese di pascoli a perdita d’occhio. Darré cammina con passo lento e meditabondo, osservando ogni filo d’erba, ogni staccionata. Pensa che questa terra, questi campi, siano quanto di più vicino alla Natura sia possibile immaginare nel mondo contemporaneo. Non ci sono fertilizzanti chimici, né pesticidi per chilometri. I trattori sono sostituiti da mucche e buoi. Pensa che l’agricoltura sia l’inizio dell’umanità; che l’unità fra il contadino e i suoi campi, il lavoro onesto e continuo, la cura amorevole della terra, siano dei principi etici che rendono l’uomo migliore.
The House | Computo metrico estimativo
1) Scavo a sezione aperta per sbancamento eseguito con qualsiasi mezzo meccanico All’inizio credevamo che questo vetro nero, solido, opaco – questo terribile e silenzioso mostro, quest’urlo cristallizzato – avrebbe presto lasciato spazio a della buona terra su cui costruire. Martellavamo convinti di poter raggiungere il fondo, passandoci a catena secchi di schegge rotte e taglienti, e sorridevamo vedendo quanto fosse facile scavare, quasi che il vetro non aspettasse altro di schiantarsi. Più la buca si allargava, richiedendo contrafforti e putrelle, più in profondità ci spingevamo, distinguendo a fatica il nero sotto dal nero sopra, più accese diventavano le liti e le urla. Alzando la testa, la luce era un vago chiarore che sfarfallava lontanissimo, illuminando un pozzo labirintico e arrotolato in una fuga verso l’abisso.
Squid Game | Principi dell’attività amministrativa
I fili colorati uscivano dai caschi e correvano lungo le file di candidati, srotolandosi a terra e aggregandosi in affluenti minori, lungo le file orizzontali da dieci posti, e maggiori, lungo le verticali da venti, ingrossandosi in matasse arcobaleno che dovevamo scavalcare fra settore e settore, smarrendosi in rami sempre più ampi fino a sciogliersi nell’ultimo tratto in un cavo di un metro, forse due di diametro. Quest’iride solida, di plastica e rame, scorreva sicura verso il calcolatore centrale che troneggiava sul capannone come un capo tribù.
Nanette | Incel
Se tocchi una femmina ti sporchi. Poi devi toccare il verde che disinfetta. Se un maschio fa la pipì dentro una femmina, lei muore. Se giochi con le femmine fai schifo: i giochi rosa sono per le femmine, con le bambole ci giocano solo loro. Le principesse sono femmine, Superman è maschio. Ma smettila di piangere come una femminuccia. Cosa piangi?
A Sun | Padri e figli
Per quanto avessi sbagliato, lui era sempre mio padre. Non avrebbe dovuto, che ne so, fare uno sforzo? Quando ero bambino, piangendo, smettevo di respirare e ci voleva un suo schiaffo per farmi ripartire. Correvo nel suo studio e a gesti lo imploravo di prendermi a schiaffi. Non per finta, uno schiaffo vero, pesante. Allora i polmoni si aprivano di nuovo e potevo continuare a piangere da solo, senza disturbare nessuno. Ero terrorizzato all’idea che succedesse quando lui non c’era. Non succedeva mai.
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