La Manna camminava con accanto il Campa. Pensava a Manfredi, a tutto il casino fatto per trovarlo e all’ennesimo fallimento di cui avrebbe discusso fino alla nausea con il suo psicologo che certamente avrebbe trovato la crepa nel dolore che adesso le prendeva il basso ventre e l’avrebbe disinnescato, rendendolo ordinario e banale. «Dove stiamo andando?» ha chiesto il Campa. «In classe Campa, dove vuoi che andiamo». «Quindi: tutto qua. La Manna esce di classe e alla fine ci ritorna?» «Tutto qua».
Intervallo di terza | La sala professori
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI La Manna si è messa una mano sul collo e per un attimo le è parso che quella non fosse la sua mano e quello non fosse il suo collo, ma due corpi estranei che entravano in contatto per la prima volta.
Intervallo di terza | La biblioteca
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI La Manna si è chiusa alle spalle la porta della biblioteca borbottando la parola: Terra. Se avesse dovuto spiegare il motivo di quella scelta non avrebbe saputo dirlo neanche lei, forse è solo la sensazione di naufragio e disorientamento che l’accompagna da ormai quasi quindici minuti. La ricreazione stava finendo.
Intervallo di terza | Il luogo segreto
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI Il ragno ha tessuto una tela con cento spirali, si è ritirato alla sua periferia e ha iniziato a guardare le mosche, le coccinelle, gli esseri piccoli del mondo che vi rimanevano incastrati, e i loro arti balbettanti che tremavano nello stento.
Intervallo di terza | Il bar
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI Era proprio lì, alla fine della scalinata, accanto al mezzobusto del marchese. La Manna ha corso a perdifiato per raggiungerlo, afferrargli il braccio, costringerlo a voltarsi e trovare il coraggio di urlare: «eccomi, dimmi tutto!
Intervallo di terza | Le scale
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI «Stai bene?» Il Campa si sporgeva dalla porta del bagno. «È il bagno delle femmine», ha detto la Manna. «E tu che ci fai nel bagno delle femmine?» «Sei uno stronzo».
Intervallo di terza | Il bagno
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI di Rebecca Moore Ha aperto gli occhi. Sguardi curiosi la fissavano dall’alto, facce scure contro un cielo che era già di nuovo limpido e azzurro. Tutti gli altri erano ancora presi da quella lotta all’ultimo sangue, lanciandosi addosso gli ultimi pezzi di ghiaccio, a rischio di scivolare anche loro, per guardarsi intorno e notare cosa era appena successo. Qualcuno le ha passato gli occhiali. Allora la Manna si è tirata su, forse con uno scatto un po’ sgraziato, volendo evitare ogni altra attenzione, ché già si vergognava a sufficienza. Temeva che la mandassero in infermeria e che avrebbe perso del tempo prezioso. Le girava un po’ la testa, ma stava bene.
Intervallo di terza | Il cortile
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI di Aquiles José Martínez Pérez «Tutto a posto, secchioncella?» ha detto Biagio. «Si… Credo…» «Ma sei sbiancata, ragazza. Guarda che forse non spaccia, o forse non è il ragazzo che dici tu.» «Cioè, si, sto bene.» Anzi, sicuramente non è lui. Te l’ho detto: quello di cui parlo io è stato sospeso. E poi…» «Tutto a posto, Biagio. Davvero».
Intervallo di terza | La presidenza
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI Simona non sapeva dare un nome alle cose dentro di lei. Forse, quel giorno del settimo mese dell’anno, provava il riflesso dell’eccitazione, nella luce color latte, che aveva tutta l’aria della pazzia.