La campagna inglese non ti è mai piaciuta: pecore, erbacee perenni e annuali, pettirossi e merli, muretti a secco che disegnano diamanti dalle tonalità digradanti, verdone, verde acquamarina, pisello. Eppure ti ritrovi ad osservarla attraverso le finestre di una camera matrimoniale, piano terra, di una casa che si srotola secondo la costante di Fibonacci. L’ha costruita una coppia di sessantenni facendo gran parte dei lavori. Non è bellissima, sebbene sia eccentrica. Guardando quella coppia litigare, rappacificarsi, discutere sulla follia del loro progetto, se devi essere sincero e guardarti dentro senza pietà, confessando tutto quello che c’è da confessare, se devi fedelmente tirare fuori quel che un leggero senso di stupore e un ego indignato cercano di nascondere ad ogni costo, dovresti ammettere di essere invidioso.
Ex Libris | 202.15
– Parlare con gli angeli? Intende un libro di preghiere? Guardava la pila di libri da catalogare, a sinistra, e quella dei libri catalogati, a destra. Era convinto che fosse il suo contributo all’ordine del mondo: piccolo, infinitesimale, ma utile; si sentiva come uno scalpellino che aggiunge una pietra, forse due, ad un cantiere di cui non vedrà la fine. Ma quella pietra è ben fatta, esattamente lì dove serve, pronta a sostenere quelle che verranno.
Ultras | Confessioni
Se solo non abitassi qui. Da qualsiasi altra parte, ma non qui. Guardo fuori dalla finestra e vedo il catino grigio dello stadio, i cancelli, le scalinate-serpenti, i fari. Vedo tutto, tranne il campo e la curva. I giorni peggiori sono le domeniche: vedo e sento. Conto i boati e ho imparato a riconoscere i nostri dai loro. Se mi concentro, mi sembra di distinguere le voci dello Stecco o, a volte, quella di Mimmo. Loro mi dicono che è impossibile, che sto uscendo di testa, ma loro non sono qui con me. Quegli stronzi sono lì, con le loro sciarpe e gli striscioni, e hanno fatto esattamente quello che ho fatto io. Loro hanno cominciato a menare, io li aiutavo. E ora loro sono fuori e io chiuso in gabbia.
I due papi | Vademecum per la libera educazione dei giovani
Le chiese, in tutte le loro forme, e le religioni che le sostengono condividono l’incrollabile certezza di essere nel giusto. Da questa folle, ingiustificata premessa fanno discendere ogni sorta di divieti e raccomandazioni, premi e consigli, plasmando le giovani menti attraverso il gioco, la socializzazione primaria e secondaria, fino a trasformare masse di uomini in docili comunità condivise attorno a valori arbitrari ed escludenti. Noi anarco-insurrezionalisti-accelleranti-democratici-queer lottiamo per abbattere il sistema di potere patriarcale, fallocentrico e oppressivo che l’educazione dei fanciulli ha finora riproposto e fortificato. Proponiamo una trasformazione profonda e inevitabile che restituisca agli uomini speranza, libertà, calma felicità ed estasi nelle forme e nei modi in cui ognuno vorrà sperimentarle.
Hammamet | Eran belli i nostri tempi
Signori, un caffè? Sedetevi, cosa fate lì in piedi? Ma che ingiustizia mi fate, non volete sedervi un attimo? Un caffè? Un amaro? No no, non c’è disturbo, siamo qua fra amici, niente, una cena al volo. Ma sedetevi, no? Decaffeinato? Una fetta di dolce? Squisito, davvero ottimo. Quella nuova pasticceria. Ottimo, vi dico. Ma è sicuro che non le posso offrire proprio niente? E lei? Davvero?
La famosa invasione degli orsi in Sicilia | ossia la morte del liberal-conservatore Re Leonzio e la nuova Repubblica Xenofemminista
Dopo la morte del liberal-conservatore Re Leonzio I, orso forte, figlio della montagna, il giovane principe Tonio, suo erede, si trovò da solo a decidere delle sorti del regno. Gli orsi dovevano tornare fra i boschi, spogliarsi di cappelli, sciarpe e panciotti, abbandonare cannoli e arancini, le buone maniere e la poesia? Oppure dovevano restare e mescolarsi agli uomini, fino a diventare raffinati e deboli?
Brazil | Può dare dipendenza
Il tipo del video aveva una faccia terribile: guance scavate, occhi rossi. Si svegliava nel cuore della notte e correva ad accendere la radio, girava la manopola in preda a una crisi, finché non trovava della musica (che però dal video si intuiva soltanto). Allora si sdraiava a terra, chiudeva gli occhi e capivi che era morto. – Cristo, aggressivi questi del Ministero – – Lo fanno per la tua salute – disse Beppe e tutti scoppiammo a ridere.
Cyrano mon amour | Scena inedita ritrovata presso M. Clérmont, antiquario in Parigi
[5 anni dopo, nella cucina del convento. Sul focolare un pentolone pieno di lenzuola e altra biancheria]. SUORA (sospirando) Non mai, dunque, finiranno questi panni? Pare un flagello, come se mancassero gli affanni! ROSSANA (la guarda stupita, si tocca la fronte) SUORA Sorella cara, non te ne crucciar: nessun peso il signore mai ci dà, senza insieme donarci la felicità. ROSSANA (scuotendo la testa) Ma come parli? SUORA Con la favella mia, in fede, come si conviene a chi nella vita non ha speme se non nella gloria futura di chi viene. ROSSANA (indispettita) Ma guarda questa cretina. Mi fai pena. SUORA Ma perché devi farmi incazzare Rossana? Guarda che tiro fuori le lettere e te le rileggo da capo, una per una (indica un baule nell’angolo della stanza).
Love, Death & Robots | Grandpa
– Prendo tutto. – Prego? – Tutto, dall’inizio alla fine. Un battito di ciglia appena troppo lungo mi fece pensare che era giunto il momento di sostituire quei vecchi modelli con qualcosa di moderno. La sera, in ricarica, staccai la spina e li appoggiai in magazzino. Poi passarono 215 anni e, francamente, mi dimenticai: avevo un locale da gestire, c’erano sempre cose da fare. Forse dovrei dire che “dimenticare” significava semplicemente assegnare una priorità molto bassa a un pensiero. Nessuno dimenticava niente, cancellare era un’idea da innamorati che si lasciano. I pensieri erano solo molto lontani dall’attenzione. Ma c’erano, in attesa. No, neanche.