Le chiese, in tutte le loro forme, e le religioni che le sostengono condividono l’incrollabile certezza di essere nel giusto. Da questa folle, ingiustificata premessa fanno discendere ogni sorta di divieti e raccomandazioni, premi e consigli, plasmando le giovani menti attraverso il gioco, la socializzazione primaria e secondaria, fino a trasformare masse di uomini in docili comunità condivise attorno a valori arbitrari ed escludenti.
Noi anarco-insurrezionalisti-accelleranti-democratici-queer lottiamo per abbattere il sistema di potere patriarcale, fallocentrico e oppressivo che l’educazione dei fanciulli ha finora riproposto e fortificato. Proponiamo una trasformazione profonda e inevitabile che restituisca agli uomini speranza, libertà, calma felicità ed estasi nelle forme e nei modi in cui ognuno vorrà sperimentarle.
In primo luogo, sarà necessario tenere i giovani lontano da ogni religione organizzata e da tutti i suoi cosiddetti sacramenti. Particolare attenzione dovrà essere posta verso la religione dominante la società in cui i fanciulli crescono: la sua influenza è pervasiva e si insinua nelle sfere civili e culturali, come substrato de facto naturale e normalizzante. Ma altrettanta attenzione andrà posta sulle religioni di minoranza o di importazione che possono essere percepite come antagoniste alla dominante quando, in realtà, ne sono solo la faccia nascosta.
In secondo luogo, sarà necessario costruire gruppi laici, plurali e libertari, che accolgano i bambini dalla più tenera età e ne diventino l’orizzonte di riferimento: amicale, sociale e in prospettiva affettivo. Si dovrà porre ogni attenzione affinché vi si trovi svago e divertimento seguendo, se necessario, le mode più in voga fra i giovani: videogiochi, meme, gattini, gruppi di skaters, ogni sport, tutto dovrà essere visto come un mezzo per tenere insieme i ragazzi ed educarli al libero pensiero e allo scambio equo e paritario. Verranno contrastati apertamente i leader naturali e non ci sarà alcuna tolleranza per bullismo ed esclusione, così spesso connaturati alla tenera età. Gli educatori anarco-insurrezionalisti-accelleranti-democratici-queer dovranno scientemente individuare nel gruppo gli esclusi, i diversi, e metterli al centro dell’interazione sociale, se necessario con la forza.
Dai 14 anni, si incoraggeranno le effusioni e le cottarelle fra i componenti creando situazioni in cui coppie e gruppi possano sperimentare liberamente. L’educazione ai sentimenti e alla sessualità sarà un prerequisito essenziale per ogni gioco di squadra. Le letterine d’amore, i bigliettini, saranno incoraggiati e comunicati come atti di coraggio e valore, specie se non corrisposti. Il gioco della bottiglia diverrà obbligatorio.
In terzo luogo, a partire dai 16-17 anni, si pianificheranno e metteranno in atto azioni goliardiche contro le religioni: pisciare contro chiese e moschee, disturbare le processioni e le sedute di meditazione buddista e induista, ogni atto che ridicolizzi le superstizioni religiose dovrà essere lodato e incoraggiato come prodromo all’indifferenza e accondiscendenza pietosa verso chi ancora ne subisce il fascino. Dai 20 anni in poi sarà necessario sopportare le religioni ancora in essere con stoica indifferenza.
Certo, dovranno essere proposti valori alternativi. Ma qualsiasi valore codificato rischia di divenire la base di una nuova religione laica. I valori proposti verranno quindi apertamente criticati, dovranno essere rielaborati e, se necessario, sbeffeggiati. Continuamente. Questo farà sì che, nel tempo, l’unico valore riconosciuto dal gruppo sarà la propria capacità di giudizio critico e l’abilità di autoregolarsi. Il cambiamento continuo dell’orizzonte di riferimento sarà la norma e aiuterà i giovani a gestire il cambiamento inevitabile del mondo intorno a loro. L’autorità sarà vista con sospetto e sottoposta a verifiche e dileggio.
Infine, il problema della morte e della paura a essa collegata. Sebbene sia evidente che quando c’è la morte non ci siamo noi, le religioni hanno qui un chiaro vantaggio tattico promettendo altre vite a venire. Noi anarco-insurrezionalisti-accelleranti-democratici-queer dobbiamo quindi avere il coraggio di neutralizzare quei vecchi che si lasciano spaventare e vorrebbero essere battezzati o confessarsi all’ultimo, tanto per sicurezza. Il cattivo esempio per i giovani è deleterio e controbilancia il diritto all’autodeterminazione del singolo. Nell’allegato seguente, quindi, troverete varie opzioni per non farvi scoprire e risolvere rapidamente la situazione. Fatene buon uso.
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