Ho sempre invidiato le mucche con tutta la loro rassegnazione e la coda che sventola a destra e a sinistra per allontanare le mosche e la bocca che biascica erba ininterrottamente e i muggiti lanciati contro il sole e la lingua ruvida che lecca zollette di zucchero, quasi quasi fosse una giraffa, una capra, un piccolo gatto sterile. La mucca non è altro che tutto quello che non riesco ad essere: è pacifica, a posto, ok, una tipa giusta, fa le cose come devono essere fatte e mastica a bocca chiusa e parla in modo yea. Avete mai visto se per caso la mucca sbavi? O l’avete mai sentita ruttare? Si scaccola mentre aspetta che scatti il verde? Si arrabbia quando qualcuno la tratta male?
Campari Red Passion|Fornellini in stanze chiuse
Nella camera d’albergo, dentro al letto, sotto le coperte di cotone chiare, lui domanda a lei cosa abbia insegnato oggi ai suoi studenti di scuola staineriana, cosa hai insegnato a quelle merde pensa in verità, e pensa a una professoressa già completamente sovrastrutturata con tutta la pornografia che si è depositata sull’argomento.
Jurassic World | Dinosauri a Expo
A Expo c’è l’Albero della vita, che per chi non lo sapesse è un torrione alto trentasette metri in legno e acciaio, dotato di decori floreali, che s’innalza in mezzo a un laghetto punteggiato di fontane e all’occorrenza sputa fumo colorato (l’albero, non il laghetto, quello sprizza solo getti d’acqua). Dato che questa specie di totem che sembra uscito da un festival goa-trance è costato svariati milioni di euro, viene da domandarsi quale sia la sua reale utilità. Risposta: nessuna. Ma hey, è una fiera, e i visitatori vogliono intrattenimento. A Jurassic World invece c’è l’Indominus Rex, un bestione creato in provetta shakerando geni di T-Rex con quelli di altre varietà animali per ottenere un ibrido che unisca la ferocia di un grande carnivoro preistorico a una forza e un’intelligenza fuori dal comune, senza contare una forte propensione a uccidere. Anche l’Indominus è costato alla Masrani Global svariati milioni di dollari, oltre che un rischio d’impresa non indifferente. Ma anche qui, stiamo parlando di un parco tematico, e i clienti vogliono più zanne, più artigli, più sangue.
Eisenstein in Messico | Già a giugno
Già a giugno le cose si erano messe al peggio. Dopo maggio era arrivato in città un caldo straordinario, il lavoro non mi piaceva più. Noi due uscivamo a cena dal messicano non buono, ma qualche mese prima la cosa non sembrava interessarmi, invece ora gettava una luce triste su quelle serate passate a bere Margarita. Il nostro amore dov’era finito?
Priscilla la regina del deserto | Il titolo è priscilla la regina degli elfi!
Non mi ero mai sentito così in vita mia.Avevo bisogno di guardare sempre le videocassette da dentro il buco del letto a castello.Poi quando ho visto gente dentro i carrelliquando mi sono tagliato la testa con le schegge di legna.
Danko | L’importante è saltare
Quando ero un ragazzino i pugni nei film emettevano quel suono alla Street Fighters II (punch, tunch, sprunch, uh-uh, crasch) soprattutto se Steven Seagal o Bruce Willis o Sylvester Stallone recitavano come attori protagonisti.
Inherent Vice | Un’intervista telepatica a Thomas Pynchon
Personalmente le aspettative su questo film erano alte, troppo alte. Ho contattato Thomas Pynchon, mio grande amico telepatico, perché adoro i suoi romanzi e, non sarò l’unico al mondo, ma li ho letti tutti.
Black Christmas – Notte rosso sangue | Di cosa si parla quando si parla di Natale, ovvero l’ovvietà di ogni discorso sul Natale, cioè una teoria complottista post-cristiana, ossia perché mi sento solo quando qualcuno mi parla del Natale
Si parla di Natale quando ci si riferisce alla giornata del 25 dicembre. E a parte le ovvietà, il 25 dicembre è sempre stata una notte rosso sangue, almeno fin dall’anno zero, cioè quando la Madonna ha partorito. Insomma sarà anche vergine, ma un po’ di sangue lo avrà pur versato durante il parto, almeno qualche gocciolina, no?
Nebraska | Della tridimensionalità
Nel quartiere dove abito io c’è un uomo che assomiglia al coprotagonista di questo film. È un signore che si sposta goffamente da un piede all’altro. C’è una strana rigidità da gambe aperte e ginocchia artritiche.