Alla fine dell’estate ci scambiavamo un oggetto, qualcosa da stringere una volta arrivati a casa, in città, per ricordare di essere ancora vivi. Lui mi diede la sua maglietta.
Pane e cioccolata | Ad Hatfield si respira aria pesante
Essi Vivono ST02, Ep 17 di Giulio Fusco Cercando su internet le curiosità di Hatfield, piccolo villaggio industriale a nord di Londra dove vivevo da qualche anno, scoprii che aveva dato i natali a Guy Ritchie, regista di Snatch, capolavoro del cinema pulp, e che aveva anche ospitato il concerto di Sting e i Police quando per la prima volta suonarono Message in a bottle.
Super Mario Bros. Movie | Zabaione
A casa della nonna c’era una sola regola: non uscire prima delle quattro. In realtà c’erano molte altre regole ma questa era l’unica che rispettavamo. «Ci sono persone che sono uscite prima delle quattro e sono morte» diceva nonna per spaventarci, o forse perché una volta era successo davvero, non lo so, di fatto, io e i cugini non ci azzardavamo a mettere il naso fuori dal cancello. Ce ne stavamo nel grande salone, scalzi, con i piedi neri e le mani appiccicose, le imposte socchiuse. Appoggiavamo la fronte ai vetri delle finestre e guardavamo i passanti dagli spiragli delle persiane: stupide gambe o eroici mezzi busti si scomponevano in quelle fessure, noi spalancavamo gli occhi, increduli e ammirati, e aspettavamo l’inesorabile fine.
Aftersun | Un processo
Tornai da quei due mesi a Londra che avevo perso quattro chili. Non avevo una buona cera. Il colpo di grazia lo diedero i tre giorni finali a Amsterdam. Ricordo che c’era un autobus diretto che partiva da Victoria Station, all’alba. Amsterdam per finire in bellezza, spendere gli ultimi soldi rimasti: perché mai riportarli indietro? Tornai in Italia emaciato, il che era anche previsto, ma più emaciato di quanto preventivato, e mio padre mi propose, ma forse non si trattò di una vera proposta, di andare in campeggio per tre giorni, da qualche parte in montagna. Di quei giorni insieme non ho che ricordi confusi.
La vita bugiarda degli adulti | Stretti
«Qualcuno può rispondere?». «Vado io». «Se è tua zia dille che non ci sono». «E dove sei». «Inventa qualcosa». «E che cosa». «Che ne so, dille che sono dal dottore». «Perché dal dottore? È un controllo o non stai bene?». «Ma non importa, dille che sono dal dottore e basta». «Come non importa, se me lo chiede cosa rispondo?». «Allora dille che è solo un controllo». «E che controllo è? Devi fare anche le analisi del sangue?». «La spesa, sono andata a fare la spesa». «Sei uscita a piedi o in macchina?». «Rispondi a quel telefono».
Mercoledì | Gli effetti della Brexit sulla fede dei britannici
Dopo la Brexit, pare che la Gran Bretagna sia diventata un paese a minoranza cattolica. In giro ci sono più atei dichiarati che credenti. È una notizia interessante.
Paterson | Scrivere
La notte in provincia è più densa, pensava, più lenta. La luce della scrivania, ingoiata dalla finestra, spariva lasciando il piccolo giardino al buio. Il quaderno aveva una copertina in cartone e delle righe rosse e blu che si alternavano sulla carta ruvida. Da piccolo controllava fino all’ultima pagina che non ci fossero errori di ritmo: due blu, una rossa. A volte lo faceva ancora, per nostalgia.
The humans | La vergogna
Essi Vivono ST02, ep5 di Chantal Salvinelli Osservo la salsa di carote addensata al centro della ciotola, con l’olio che è stato emulsionato a caldo e quindi si è distaccato e ora balugina un poco in superficie. I visi simili a ciottoli nelle pance dei fiumi mi guardano interdetti. Non c’è qualcosa di più scandaloso, perfino a questo punto del mondo, con fuori la neve che copre molto spazio vuoto, dell’infelicità: non la mancanza di soldi, non la mancanza di amore, non la mancanza di ispirazione. Solo l’infelicità rende sgradevole la cena di Capodanno. Il suo aggravante è l’assoluta naturalezza della mia infelicità. La conoscono tutti da sempre, lui sopra a tutti, eppure vogliono fingere che non sia mai stata. Ma io ho visto nella salsa, oltre la rabbia e lo sdegno, la vergogna. È quella che va dissimulando lui tutta la sera.
Fire of love | Morire per una passione
All’inizio degli anni Cinquanta George aveva cinque anni ed un sabato pomeriggio suo padre lo portò, senza grandi aspettative e quasi per scherzo, al Tennis Club che aveva appena aperto a pochi metri dalla loro casa di Miami. Da quel momento George non aveva mai smesso di giocare a tennis. Divenne un’abitudine settimanale: il sabato George prendeva lezioni private di tennis e suo padre aveva l’occasione di sbevazzare e far chiacchiere con i vicini di casa tenendolo d’occhio.
- << Precedente
- 1
- 2
- 3
- 4
- …
- 28
- Prossima >>