Mentre contavo mentalmente quante volte nel film si ripeteva la parola “proper”, adeguato, corretto (sono tredici volte) mi rendevo conto con la chiarezza delle scoperte negative che i bassi che sentivo di sottofondo non erano parte del film. C’era stato un momento in cui io non lo sapevo se fossero rumori del film, se fosse una cosa voluta, ma poi dopo un po’ avevo cominciato a sperare che fossero del film. Bruttissimo segno. Invece era soltanto la discoteca del cazzo YAB, ubicata giusto a lato al mio cinema preferito numero due. Erano i bassi del cazzo della discoteca demmerda dello Yab, del loro lunedì sera discotecaro. Possibile, mi chiedevo, che ci fosse gente che facesse serata non dico di mercoledì, ma di lunedì? Gente che proprio mentre io sentivo suonare Schubert stava bevendo un gin tonic? Sì.
L’addetto stampa | Recensioni di film che non abbiamo visto e che con buona probabilità non vedremo mai
Exodus: Dei e Re | Ovvero: l’annoso complesso del fratello minore Christian Bale alias Mosè, sconvolto dalla notizia di essere stato adottato e intuendo finalmente perché il fratello Ramses aveva l’armatura d’oro mentre lui si beccava solo ferraglia e tagli di capelli alla Silvio Pellico in fase Spielberg, decide di vendicarsi chiamando quelli della 20th Century Fox per distruggere l’Egitto a furia di cavallette, scarafaggi, coccodrilli giganti e maremoti. Alla domanda “Scusa Christian, ma non starai un pochino esagerando?” la risposta è “Guarda, non posso farci niente, me l’ha detto dio”. Che stile, io mia sorella al massimo la picchiavo.
Extraterrestrial | Un film girato dagli alieni?
Parlare di questo film è del tutto irrilevante di fronte alla verità che ho magicamente dedotto vedendo questo film sul dietro le quinte di questo film stesso.
Six degrees | Piccolo il mondo
Tra te che leggi ed io che scrivo ci sono massimo sei gradi di separazione (non ti fissare sulla parola “separazione”, in realtà si parla del contrario, si parla di come la nostra distanza sia colmabile).
Nymphomaniac (Parte Uno) | Scandaloso veramente
Si sarebbe potuto intitolare Aerophagy, o Tympanites (meteorism) e sarebbe cambiato niente: la storia di una ragazza che soffre di accumulo di gas intestinale. Il riferimento culturale con cui si sarebbe aperto il film sarebbe stata la frase di Dante: Ed elli avea del cul fatto trombetta. Chiaramente in bianco su sfondo nero, dopo un minuto abbondante di buio assoluto e nessun suono. Perché adesso siamo nella mani di Lars. Brrr, sai che paura. Poi come dicevo quella scritta dantesca e il rumore prolungato di una pernacchia o quella che avremmo potuto scambiare per una pernacchia, ma che era ovviamente altro. Cha scandalo!
Xavier Dolan | To be or not to be (safe)
Ho letto da qualche parte che il mese scorso la Cineteca di Bologna ha dedicato una retrospettiva a Xavier Dolan. Xavier Dolan, per chi non lo sapesse, è un regista canadese che recentemente sta facendo innamorare un po’ tutti, complice il fatto di essere (molto) giovane, (molto) bello e soprattutto (molto) bravo.
I 10 migliori film del 2014, secondo noi | Meglio tardi che mai
In bilico sul crinale dell’anno nuovo, come sempre quasi in ritardo ma ancora puntuali per un soffio, per non sentirci esclusi dalla deliziosa febbre del tirare le fila ecco qui la lista dei 10 migliori film del 2014, secondo noi. Si, sono quasi tutti americani, e si, evidentemente siamo vittime consapevoli del dilagante amore per il pop. Che ci vogliamo fare? D’altra parte la nostra generazione è cresciuta ascoltando i Nirvana e i Pavement, non c’era via di scampo. Buon anno a tutti, che il vostro 2015 sia un po’meno disastroso del 2014. E se non lo sarà, ci rimane sempre il cinema. La Bocciofila
Mommy | 1:1
Un paio d’interventi infelici li ho fatti, durante il film, piccole cose che mi ritrovo a dire per rompere quella tensione che rimane sempre attorno, quando esco e sono con gli altri – sparo parole a salve, le sparo nell’aria per tenere tutti alla debita distanza – ma Francesca accanto a me riesce a distinguere le parole di piombo da quelle a salve e ignora platealmente le seconde. Perciò quando mi giro verso di lei e le farfuglio qualcosa, come se mi sentissi in dovere di alleggerire una scena troppo patetica, a lei basta far brillare gli umori che a stento trattiene negl’occhi per rigettarmi dentro il film con la coda fra le gambe – non le è scesa una sola lacrima, a quanto ne so.
L’amore bugiardo – Gone girl | Livelli
Lui aspira una sigaretta di marca mai vista, e espira una nuvola di fumo sopra la testa di lei. Lei chi? Un’argentina, capitata là chissà come, amica di un’amica. «No», dice lui, «il film non mi interessava. Si parlava di media, capisci, di come certi programmi televisivi deformino le realtà, creino delle narrazioni, capisci: è qualcosa che a me non interessa». Aspira e espira ancora una boccata, lei è pronta a ricevere la nuvola di fumo dritta in faccia, ma ancora una volta, lui la risputa sopra di lei. «Sì, capisci, quando una persona vive lontano da certe dinamiche, vive ad altre latitudini, questo argomento passa naturalmente in secondo piano. Capisci bellina, la vita a volte si guarda, a volte si vive. E comunque ultimamente riesco a vedere solo film francesi».
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