Gli elenchi sono stupidi perché hanno un inizio e una fine. In più in questo elenco mancano alcuni film “importanti”, film che però ci hanno lasciato indifferenti o hanno lasciato indifferenti alcuni di noi e allora per evitare che ci scannassimo intorno ad un pollo arrosto abbiamo deciso di non metterli. Poi manca l’Italia, del tutto. E il Canada e la Liberia e altre grosse fette di mondo. Il fatto è che non siamo dei perfezionisti e quello che segue è solo un goffo tentativo per non dimenticarci del 2015.
Buon anno a tutti, che il vostro 2016 sia un po’ meno disastroso del 2015.
E se non lo sarà, ci rimane sempre il cinema.
La Bocciofila
10) EISENSTEIN IN MESSICO
Cosa c’è di meglio che un regista russo che va a girare un film che non girerà mai in Messico e là vive una storia gay con un padre di famiglia messicano?
Cosa?
Dimmi.
Stai pensando a una stanza con il letto giusto nel mezzo alla stanza, stai pensando a un pavimento di vetro? Sì? O a delle docce sempre in mezzo a delle stanza, con sotto delle vasche da bagno?
A cosa stai pensando di meglio?
A dei mariachi?
Eisenstein in Messico è al decimo posto ma doveva stare al primo e se non è così è solo perché, come insegna Gioacchino Turù, la gente crede troppo nelle categorie.
Lasciamo perdere.
9) INISIDE OUT
E’ finita l’era in cui l’USA dispensava solo facili sorrisi di plastica. Adesso DiCaprio ammette senza vergogna di essere ossessivocompulsivo mentre la Zeta Jones detta un comunicato stampa in cui dichiara di essere bipolare, seguiti a ruota da pop star e vips vari, in una gara emo che vede la sua perfetta teorizzazione e manifesto nel film in cui la protagonista – Gioia – passa lentamente e inesorabilmente il testimone ad una nuova, occhialuta, d’azzurro crinita, eroina: Tristezza.
8) STAR WARS VII
Il settimo capitolo della saga è stato salutato come uno degli eventi dell’anno, tipo l’acqua su Marte o l’accordo sul nucleare in Iran. Una specie di luminosa Mecca che ha visto convergere le categorie sociali più disparate. Quelli che avevano dieci anni negli anni Ottanta. Quelli che avevano vent’anni negli anni Ottanta. Famiglie, fieri proprietari di spade laser, curiosi, critici, vittime dei social network, lettori dei Cahiers du Cinema e passanti atterriti trascinati dalla folla. Tutti uniti nella celebrazione di un immenso déjà-vu che ci ha dato esattamente quello che cercavamo: la possibilità di tornare bambini, anche solo per due splendide ore.
7) EX MACHINA
Belle donne in un bunker, un uomo muscoloso e un nerd britannico, per poi scoprire che gli scemi siamo noi, mentre le macchine ultra sessy conquisteranno il mondo. Complicato e pop allo stesso tempo, Ex Machina tributa affetto a Turing da tutti i pori, mica come quello schifo di The Imitation Game!
6) FUOCHI D’ARTIFICIO IN PIENO GIORNO
Il noir cinese più bello, più freddo, più surreale che ci sia.
All’interno della bocciofila esiste un complotto contro di me, i miei colleghi di bocciofila vanno a vedere solo film con le esplosioni. Io gli ho detto: andate a vedere questo film, ci sono le esplosioni!
Loro non ci hanno creduto.
Ma sì, vi dico, alla fine esplodono dei fuochi d’artificio in pieno giorno, come dice nel titolo.
Sì, ma perchè?, hanno chiesto quelli della bocciofila.
Beh, perché, non è tanto chiaro, ci sono dei punti oscurissimi, sai com’è il noir cinese, è surreale, è sognante, è il più freddo che ci sia.
Con Cemetery Splendour (fuori classifica perché privo di esplosioni) il miglior film dell’anno.
5) MAD MAX: FURY ROAD
Un pugno di modelle internazionali decide di ribellarsi ad un esercito di uomini deformi, con la complicità di una pantagruelica quantità di stuntman e un Thomas Hardy muto e memorabile. Faranno la rivoluzione. Un inno femminista che sfrutta a pieno le dinamiche machiste dell’action movie. Indimenticabile proprio perché totalmente privo di trama!
4) DHEEPAN
Audriard, ti abbiamo visto crescere. Ti ricordi quando portavo una intera fila al cinema per vedere Il Profeta? Bei tempi erano quelli. Oggi in questo cinemino di provincia, siamo venuti a vederti e ti abbiamo trovato cresciuto, dopo le stronzate di Sangue e Ruggine, quest’ultimo è un film doveroso, coerente con quello che sei stato. Un film importante, sul lavoro, sulla dignità del lavoro. Sul tema più attuale, i migranti, e un occhio alla tua Francia che sembra una zattera di medusa, buona per arrivare in Inghilterra, e poco più. Audriard, ti abbiamo visto crescere, quasi ti abbiamo visto invecchiare.
3) BIRDMAN
Alejandro González “gonzo” Iñárritu ha attraversato due volte l’oceano Atlantico ingrassando giganteschi ingranaggi su navi con enormi chiglie. Ha vissuto con 1000 dollari per un anno in Africa e in Europa. Ha provato il corpo e la mente. È stato qui che ha letto, 20enne, un racconto di Carver che gli avrebbe ispirato, 50enne, un capolavoro sulla decadenza degli eroi di carta che abbiamo dentro, e su ciò che ne consegue.
2) THE TRIBE
Volevamo andare a vedere un film ucraino in cui si comunica esclusivamente col linguaggio dei segni, i sottotitoli non ci sono e noi avremmo intuito che certe cose si capiscono anche senza le parole, come recitava il trailer. Invece è successo che abbiamo cambiato per sempre la nostra percezione dei comodini. I comodini, complementi d’arredo apparentemente innocui, ma potenzialmente letali. I comodini, che ti osservano silenziosi dal loro cantuccio al lato del letto, e non sai mai cosa pensano. I comodini, sembra suggerirci Myroslav Slaboshpytskkiy, non sono quello che sembrano. Non vi fidate, e in caso ne abbiate uno, bruciatelo adesso.
1) INHERENT VICE: VIZIO DI FORMA
Io ho letto tutti i libri di Thomas Pynchon per cui ero l’unico che poteva parlare di questo film. Se non avete letto tutti i libri di Thomas Pynchon non potete capire questo film. Solo io posso capire questo film. Neanche Paul Thomas Anderson sa quel che ha fatto. Solo io lo so. Forse se non vi è piaciuto è perché non l’avete capito. Comunque sia è il film più memorabile del 2015. Se non siete d’accordo è perché non avete letto Thomas Pynchon. Solo io, solo io l’ho capito!
Miglio dice
Annata magrissima, dato che molte delle cose potenzialmente più interessanti usciranno da noi solo nei prossimi mesi (The Assassin, Cemetery of Splendour, Carol, Il figlio di Saul, The Hateful Eight, Knight of Cups…).
Mi fa piacere trovare Vizio di forma, che dopo una seconda visione mi ha convinto molto di più, e The Tribe, di cui non so ancora cosa pensare ma che è in ogni caso una bella boccata di aria fresca.
Tra le altre cose uscite in sala mi sono piaciuti molto Leviathan e Il segreto del suo volto (oltre a Forza maggiore, Turner e Taxi Teheran).
Tra le cose inedite e un po’ più «avventurose» citerei P’tit Quinquin, Jauja, Cavalo Dinheiro e Hard to Be a God.
Un saluto a tutti
Miglio
Alissa dice
Avrei detto che il film tedesco “Heidi” ( http://www.altadefinizione.one/4273-heidi-2015.html ). Questo è piuttosto un film divertente!