Quando ero alle elementari molti dei miei compagni di classe citavano a memoria intere ere geologiche di Fantozzi. Io ero fantozianamente escluso perché i Fantozzi degli anni fine-ottanta e novanta proprio non mi piacevano (Superfantozzi; Fantozzi va in pensione, Fantozzi alla riscossa; Fantozzi in paradiso; Fantozzi – Il ritorno; Fantozzi 2000 – La clonazione) e quindi ero per così dire minoritario e fantozziano nel mio tentativo di socializzare con i compagni di scuola così da non sentirmi più un emarginato. In generale, quando li passavano alla tv, io, coadiuvato da mio padre, mia madre e mia sorella maggiore, cambiavo canale esattamente come si butta via un fazzoletto moccicoso. Solo dopo la morte cinematografica di Fantozzi mi è capitato di guardare il Fantozzi del 1975 e Il secondo tragico Fantozzi del 1976 e quello che ho scoperto è che non dovrebbe esistere un solo italiano che non abbia visto almeno una volta Fantozzi.
Che poi non so perché ma il nome Fantozzi mi ricorda quello di Fonzie. Un Fonzie ri – girato come un calzino.
Preso dalla enorme difficoltà di parlare di Fantozzi ho cercato qualche notizia su internet e ho scoperto che Wikipedia gli dedica più spazio che al concetto di tragico, a David Foster Wallace, a Dostoevskij o alla Rivoluzione d’ottobre messi insieme.
Ho scoperto anche che qualsiasi citazione di Fantozzi io legga, mi fa comunque ridere. E nonostante che siano passati 40 anni dal primo film su Fantozzi, io ci scorga ancora rappresentato il carattere dell’italiano basso, medio e alto, sia come statura che come estrazione sociale.
E mi sono anche accorto che Fantozzi, come Fracchia, nei suoi momenti cinematograficamente più riusciti mi ha reso una persona migliore esattamente come fa un buon libro che ti obbliga a riflettere sul senso della vita.
E poi che è davvero difficile parlare di Fantozzi, per cui tutta la mia stima a quei critici letterari o cinematografici che perdono il loro tempo con le loro cagate pazzesche su Fantozzi. Perché infondo su Fantozzi non c’è poi molto da dire, in quanto Fantozzi ci attraversa da una parte all’altra e tutti quanti lo capiamo al volo.
E tutto questo nonostante che quando andavo alle elementari tutti i conti, marchesi, industriali di successo, nipoti di senatori, figli di candidati al Nobel e via dicendo mi canzonassero per il mio cognome e fantozianamente, in uno strano ribaltamento di ruoli, mi indicassero come Contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, solo perché di cognome faccio Mazzanti. E mi deridessero per questo sebbene le corrispondenze fossero alquanto discutibili.
E ancora una volta a come sia difficile scrivere su Fantozzi e sulla sua sfortuna e bla bla bla, perché Fantozzi non sarebbe altro che un Fonzie ri – girato come un calzino (lo avevo già detto?).
E che ho visto per la prima volta in vita mia La corazzata Potëmkin solo perché Ugo Fantozzi ha visto La corazzata Kotiomkin.
E che quando prendo in giro me stesso sui nomi che vorrei dare ad ipotetici figli maschi, dico sempre Ugo.
E forse volevo finire questo pezzo con una battuta simpatica e intelligente, ma poi anche no.
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