Il corpo è coricato sul fianco destro; le gambe sono distese o solo leggermente ripiegate; il braccio sinistro è posato sul fianco sinistro; la mano destra sta sotto la guancia corrispondente.
Notes on the other | Problemi tecnici
Dice il poeta: buttarsi in un cinema con una pietra al collo. L’ho fatto un giorno di novembre. Il film era “Notes on the other”, di Sergio Oksman, per l’adorabile e sempre lieto Festival dei Popoli.
34TFF | Diario minimo
La casa Airbnb che abbiamo prenotato a Torino dice qualcosa del presente. Il tizio che ce l’affitta si mostra amichevole, ma è tutto per finta. Finto amichevole nell’indicare sul tavolo finti biscotti per finte colazioni. Finto amichevole, ma preoccupato per le recenti spese di ristrutturazione e quanto durerà il buco legislativo degli affitti senza tasse. Farà in tempo a estinguere il mutuo? É il mood del presente: con Livia lo chiamiamo “il finto vero”. Finte ditte artigianali, come una volta, alla vecchia maniera, tutte uguali. Scivolo nel paradosso, lo so, è che vorrei un posto autenticamente merdoso, una squallida stanza d’albergo, una triste piadineria marcia, ma è chiedere troppo. [Segue elenco dei film visti con una breve scheda. Ma forse scheda è eccessivo]
Io, Daniel Blake | Malattia cardiovascolare come salvezza
Una sera come tante altre mi sono ritrovato su delle poltroncine pistacchio a guardare un film di Loach. Era da tanto che per partito preso non guardavo un film di Loach. È che Loach mi aveva un po’ scassato le palle, se devo essere sincero. Si era fatto un po’ troppo retorico negli ultimi tempi, Loach. Cioè io lo capisco Loach: è da una vita che affronta temi politici e alla fine ci sta che un po’ di stanchezza si manifesti nelle sue pellicole, nelle pellicole di Loach. E poi tutti non fanno che parlare di Loach. Loach di qua e Loach di là e insomma la gente di sinistra lo ha un po’ consumato questo nome, questo Loach.
France Odeon @ La Compagnia (Ott. Nov. 2016)
Sono spuntati come funghi, sulle auto, questi adesivi che mettono spavento. Sono degli ometti stilizzati, un padre, una madre, un figlio, o due e i nomi piccoli scritti sotto: Marianna, Umberto, Giulianino. Lo scegli te il nome, poi ti mandano gli adesivi a casa e te li appiccichi sulla macchina. Se sei un po’ alternativo puoi ordinare anche l’animale domestico. Una qualche ditta ha fatto centro: gli adesivi funzionano, perché sono rassicuranti: uguali eppure diversi, eccola qua la famiglia tradizionale. Allé à la merde!
M.I.G.L.I.O. a Cannes | A bout de souffle
(scritto da Francesco Migliorini also known as M.I.G.L.I.O.) A detta di tutti, quest’anno il Festival di Cannes è andato molto bene: una selezione ufficiale più coraggiosa del solito, alcune ottime new entries nel circuito dei grandi autori, un numero più alto di buoni film rispetto all’anno passato.
The nice guys | Buddy movie
«Sono troppo vecchio per queste stronzate!» Roger Murtaugh
Commenti in ordine sparso sul 7° Middle East Now
1. Il fienile più fotografato d’America Una delle prime impressioni è che in questo festival specifico ci sia il più alto numero di fotografi per numero di film e di spettatori. Cos’è che essi fotografano esattamente? Volti di persone in fila, volti di registi, organizzatori, assistenti, file sui foyer, cinema pieni. Andando via da Villa Bardini, con il glicine in fiore, pensavo che la memoria complessiva di tutte le macchine fotografiche è solo apparentemente infinita: e che tuttavia no, non è in grado di fotografare (quasi) un bel nulla. Non quel glicine. Dio, come sono moralista.
Cinema Koreano come 38° parallelo del nostro inconscio
L’11 marzo è iniziata la quattordicesima edizione del Korea Film Fest, manifestazione cinematografica a cui noi della Bocciofila siamo molto affezionati (e lo rimarremo per sempre), in quanto il cinema coreano ha portato sullo scenario internazionale artisti di incredibile spessore di cui ci siamo innamorati perdutamente.
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