di Giulia Scialpi Qualcuno, non saprei dire chi, un giorno aveva detto che l’autunno è la primavera degli universitari. Il cinque ottobre del duemiladiciotto, alle quattordici e quarantatré, mi è arrivato un messaggio che diceva: «Non pensavo fossi così tanto naïf!?». Leggendolo devo aver riso: di una risata non proprio convinta, ma almeno convincente. Potrei anche aver gettato la testa all’indietro e una furtiva occhiata intorno.
Dogtooth | Stai bruciando
Il tuo nome è Yorgos Lanthimos. Stai bruciando. Vengo a te. I tuoi ricordi sono i miei.
Guida romantica a posti perduti | Da ragazzi andavamo al mare a mezzogiorno
Da ragazzi andavamo al mare a mezzogiorno. Saltavamo sulle macchine roventi, in cinque, a volte in sei, tutti appiccicati, tutti incastrati, le gambe strette e sudate che si incollavano ai sedili, con le magliette sdrucite e la pelle che si mischiava ai tessuti. Non ci importava di nulla.
Modern Love | L’amore moderno non esiste
di Daniele Pasquini Modern Love è una serie bellissima, ispirata da una rubrica giornalistica ancora più bella: ma il titolo nasconde un vizio retorico. È un ossimoro che suona bene, ma voi siate prudenti. Diffidate da certe scorciatoie. L’amore moderno non esiste, così come non esiste l’appetito contemporaneo, la defecazione medievale o il sonno primitivo. La fame è fame, il sonno è sonno e la cacca è cacca.
I miserabili | Uscite dalla posizione difensiva
Sideways, In viaggio con Jack | In vigna
A volte nella vigna ho pensato a certi scrittori che conosco gente che nelle loro vite avranno lavorato sette minuti in totale.
To Stay Alive – A Method | Il pazzo è salvo
Nel grande ammasso di ore trascorse a guardare un punto del cielo in cui speravo di cogliere un grumo di materia o un segno, oppure quando ascoltavo i rumori rincorrersi, ho sempre tentato di rintracciare una certa trama all’interno dei miei movimenti; spesso ho faticato per ricostruire le scene;
Baby | Zapping
Meno due giorni alla Fase 2.
Sto facendo zapping notturno e a un certo punto eccolo lì. Tre metri sopra il cielo.
Non l’avevo mai visto. Ma quanto cazzo è vecchio? Sembra un film degli anni ‘90. Vado a vedere. 2004. Cazzo. 2004. Me lo ricordavo come fenomeno giovanile. Il problema è che quando è uscito ero giovane anch’io. Sedici anni fa.
Babi era il nome della protagonista. Con uno Scamarcio alle prime armi si messaggiavano col Nokia.
A un certo punto guardo meglio la mamma di Babi. Dove l’ho già vista?
Ma certo.
Oggi ho finito di vedere la seconda stagione di Baby su Netflix. Un sacco di cose interessanti in questa quarantena. Che coincidenza. L’attrice della mamma di Babi è la stessa della mamma di Ludovica la Baby, invecchiata. Tutto torna.
Eighth grade | Il colonnello
Non l’ho mica capito perché tutto mi fa piangere. Sono sicura che una spiegazione esista, deve avere a che fare con questo demone senza forma che mi porto dentro, che so che mi accompagna da un po’, che si sta facendo grande con me. Qualcosa lo va a stuzzicare. È un artiglio affilato, capace di pizzicare le corde giuste, quelle che fanno cadere il macigno su un punto esatto al centro del mio petto.
Poi tutto esplode, e io ancora non lo capisco, ancora non lo so come si fa. Mi sento nella testa una materia sinaptica così finemente ramificata eppure non ben radicata: riesce a cogliere tutto fin nel profondo, ma le mancano le coordinate principali. Immagino che crescendo cambierà.
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