Avvolto nel sussurro del mattino, soffice mantello di meraviglie arcane; il fremito dell’alba che balugina nell’orizzonte intessuto di porpora.
Brazil | Può dare dipendenza
Il tipo del video aveva una faccia terribile: guance scavate, occhi rossi. Si svegliava nel cuore della notte e correva ad accendere la radio, girava la manopola in preda a una crisi, finché non trovava della musica (che però dal video si intuiva soltanto). Allora si sdraiava a terra, chiudeva gli occhi e capivi che era morto. – Cristo, aggressivi questi del Ministero – – Lo fanno per la tua salute – disse Beppe e tutti scoppiammo a ridere.
L’ospite | L’amico nel film
Lo scorso venerdì sera ho visto il mio amico in un film.
Oltre il giardino | Infinite (Turing) Test
di Gianluca Bartolucci Tutto quello che c’è da sapere sulla vita è contenuto in Oltre il Giardino di Hal Ashby. Ne sei sicuro? Sì, amico mio.
Il traditore | Chino con la faccia a terra
La donna si accascia a terra. Resta inerte per pochi lunghissimi secondi – sbatto le palpebre due, forse tre volte, il tempo sembra infinito – quindi appoggia le mani sul pavimento, stende le braccia, rigide, ferme (le braccia sono due tronchi aggrappati al suolo, l’epidermide si compatta in corteccia e resina), infine trascina il bacino e si abbandona sulle ginocchia. Silenzio. Le dita nodose scivolano lungo i fianchi e con un movimento impercettibile aggrovigliano la gonna nera fino a scoprire le cosce: la pelle, pallidissima, esplode in chiazze scure e corpose di vene e capillari. Provo a farmi spazio nel capannello di curiosi, riesco a scorgere, tra una testa e un cappello, la sagoma genuflessa della donna. È in quel momento che vedo i piedi nudi: asfalto, fango, fili d’erba, pietrisco, la pianta dei suoi piedi è una strada, è un calvario, è un crescendo di lacrime e patimenti e privazioni, è un succedersi di notti in bianco, è un sentiero di promesse e penitenze. È una vita intera. Sono così assorto nella contemplazione che non percepisco la torsione della sua schiena. In un attimo la donna è distesa con la faccia a terra. La lingua striscia sul pavimento.
Love, Death & Robots | Grandpa
– Prendo tutto. – Prego? – Tutto, dall’inizio alla fine. Un battito di ciglia appena troppo lungo mi fece pensare che era giunto il momento di sostituire quei vecchi modelli con qualcosa di moderno. La sera, in ricarica, staccai la spina e li appoggiai in magazzino. Poi passarono 215 anni e, francamente, mi dimenticai: avevo un locale da gestire, c’erano sempre cose da fare. Forse dovrei dire che “dimenticare” significava semplicemente assegnare una priorità molto bassa a un pensiero. Nessuno dimenticava niente, cancellare era un’idea da innamorati che si lasciano. I pensieri erano solo molto lontani dall’attenzione. Ma c’erano, in attesa. No, neanche.
Ricordi? | Idee per nuove forme di memoria
Il giorno in cui ho comprato un’agenda, ho accantonato l’idea di concepire la memoria come un archivio di attività ed esperienze che si costituisce per accumulazione, come l’Hard Disk di un computer, e che non siamo noi, o perlomeno il nostro agire razionale, a scegliere cosa verrà archiviato e cosa no.
Valley Uprising | Fare i conti con le vertigini
è questione di equilibrio, non è mica facile Baustelle – Charlie fa surf Per superare le proprie paure ognuno ha il suo metodo, inquadrabili in due grandi approcci: andare dritti come un treno e sbatterci il muso sopra; girarci attorno fino a quando la forza del vortice creato non sarà così forte da risucchiarci dentro. Io ho sempre scelto il secondo metodo.
Into the Spider-Verse | Da grandi poteri derivano grandi discussioni
di Mattia Rutilensi – Ti è piaciuto? – Sì, un sacco, e a te? – Sì, un sacco anche a me. Poi se ci pensi, dopo dieci anni di film Marvel…
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