di Enrica Fei Mio ex marito ha avuto una bambina quando eravamo sposati, e la madre non ero io. L’ho scoperto due anni e mezzo dopo l’ultima volta che li ho visti, tutti insieme. Seduti al tavolo, quel pomeriggio, eravamo in cinque. Era giorno ma era buio, e la luce che ci illuminava era quella asfittica e finta delle lampadine e degli spazi chiusi.
Everything is green
Ex Libris | 202.15
– Parlare con gli angeli? Intende un libro di preghiere? Guardava la pila di libri da catalogare, a sinistra, e quella dei libri catalogati, a destra. Era convinto che fosse il suo contributo all’ordine del mondo: piccolo, infinitesimale, ma utile; si sentiva come uno scalpellino che aggiunge una pietra, forse due, ad un cantiere di cui non vedrà la fine. Ma quella pietra è ben fatta, esattamente lì dove serve, pronta a sostenere quelle che verranno.
Ultras | Confessioni
Se solo non abitassi qui. Da qualsiasi altra parte, ma non qui. Guardo fuori dalla finestra e vedo il catino grigio dello stadio, i cancelli, le scalinate-serpenti, i fari. Vedo tutto, tranne il campo e la curva. I giorni peggiori sono le domeniche: vedo e sento. Conto i boati e ho imparato a riconoscere i nostri dai loro. Se mi concentro, mi sembra di distinguere le voci dello Stecco o, a volte, quella di Mimmo. Loro mi dicono che è impossibile, che sto uscendo di testa, ma loro non sono qui con me. Quegli stronzi sono lì, con le loro sciarpe e gli striscioni, e hanno fatto esattamente quello che ho fatto io. Loro hanno cominciato a menare, io li aiutavo. E ora loro sono fuori e io chiuso in gabbia.
The Souvenir | Love Is the Drug
Avvolto nel sussurro del mattino, soffice mantello di meraviglie arcane; il fremito dell’alba che balugina nell’orizzonte intessuto di porpora.
Brazil | Può dare dipendenza
Il tipo del video aveva una faccia terribile: guance scavate, occhi rossi. Si svegliava nel cuore della notte e correva ad accendere la radio, girava la manopola in preda a una crisi, finché non trovava della musica (che però dal video si intuiva soltanto). Allora si sdraiava a terra, chiudeva gli occhi e capivi che era morto. – Cristo, aggressivi questi del Ministero – – Lo fanno per la tua salute – disse Beppe e tutti scoppiammo a ridere.
L’ospite | L’amico nel film
Lo scorso venerdì sera ho visto il mio amico in un film.
Oltre il giardino | Infinite (Turing) Test
di Gianluca Bartolucci Tutto quello che c’è da sapere sulla vita è contenuto in Oltre il Giardino di Hal Ashby. Ne sei sicuro? Sì, amico mio.
Il traditore | Chino con la faccia a terra
La donna si accascia a terra. Resta inerte per pochi lunghissimi secondi – sbatto le palpebre due, forse tre volte, il tempo sembra infinito – quindi appoggia le mani sul pavimento, stende le braccia, rigide, ferme (le braccia sono due tronchi aggrappati al suolo, l’epidermide si compatta in corteccia e resina), infine trascina il bacino e si abbandona sulle ginocchia. Silenzio. Le dita nodose scivolano lungo i fianchi e con un movimento impercettibile aggrovigliano la gonna nera fino a scoprire le cosce: la pelle, pallidissima, esplode in chiazze scure e corpose di vene e capillari. Provo a farmi spazio nel capannello di curiosi, riesco a scorgere, tra una testa e un cappello, la sagoma genuflessa della donna. È in quel momento che vedo i piedi nudi: asfalto, fango, fili d’erba, pietrisco, la pianta dei suoi piedi è una strada, è un calvario, è un crescendo di lacrime e patimenti e privazioni, è un succedersi di notti in bianco, è un sentiero di promesse e penitenze. È una vita intera. Sono così assorto nella contemplazione che non percepisco la torsione della sua schiena. In un attimo la donna è distesa con la faccia a terra. La lingua striscia sul pavimento.
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