di Giulia Viola Pacilli Ricordo che il giorno in cui ci siamo sposati, dopo la cerimonia, iniziò a piovere. Io aprii l’ombrello; Rebecca, invece, scese di corsa i gradini, buttò indietro la testa, aprì le braccia e iniziò a girare e a ridere. Sembrava l’avesse pensata lei la pioggia, sembrava un trucco programmato perché tutti gli invitati vedessero quanto fosse stupenda. Mi sentii un deficiente con quell’ombrello in mano.
What do we see when we look at the sky? | Pesca sera quasi notte
di Andrea Angaroni Il cielo oggi è una pesca da sfiorare con le dita: striato di azzurro, dolce, adagiato sui rami della città. Alte e lontane, guardo le scie di un aereo solcare la pelle del cielo, che s’arrossa, illividisce. Qualche stella nel cielo, il velo distante della luna: è quasi notte a Kutaisi. È quasi notte e io sono solo al bar del Ponte Bianco. Aspetto qualcuno.
The Bold Type | Il tuo seno vìola gli Standard della Community
di Roberta De Tomi A volte, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, è una doppia dose di coraggio. La versi nel bicchierino e poi giù, alla goccia, dopo aver strizzato la polpa di limone tra i denti. Ma no, non sto facendo un corso da bevitrice di bar – che sarebbe la mia seconda vocazione –. Il mio obiettivo è rompere gli schemi degli algoritmi, eludendo la censura social che fa differenza tra una chiappa e un capezzolo. Questa immagine vìola gli Standard della Community.
Silent Hill | Il turno del mattino
Di Stefano Ficagna
Scompartimento n. 6 | Di fronte al mare
di Mima Ardi Si china a raccogliere la felpa dalla sabbia e ci si avvolge facendone un asciugamano. Lo stabilimento è chiuso e così gli ombrelloni. La stagione non è cominciata, fa freddo. Forse non era il caso di fare il bagno, pensa. Sedendosi sulla sabbia, Emma guarda l’altra ragazza. L’ha conosciuta in treno, il treno ha fatto tappa lì per tre ore ed entrambe hanno raggiunto la spiaggia. La indaga, ma cerca di non farglielo vedere e sputa parole per divagare. Con una premura che ancora non ha niente a che fare con l’affetto, le dice: «mettila anche sul resto del corpo che ti ustioni, no?»
Anne at 13,000 ft | β Geminorum
di Francesca Cassanelli Le pareti del vano scala sono ricoperte di fogli A4 disposti a spirale. Intravedo facce sorridenti e corpi stilizzati intrappolati tra due strisce orizzontali verdi e blu. La terra e il cielo. Più su, invece, solo ammassi aperti di colore e agglomerati di polvere, idrogeno e tempera. La classe del bambino si chiama Polluce ed è all’ultimo piano dell’edificio. Una volta lì, respiro a occhi chiusi per depressurizzare il corpo. Polluce si trova al centro della costellazione dei Gemelli.
Midnight Mass | Non mi perdoni, Padre
Di Laura Scaramozzino
Narcos Messico 3 | Il nome del padre: Lalo Cura
Di Alfredo Zucchi
Vanilla Sky | Sognare di cadere
di Filippo Cerri