Una vecchia convinzione di Simone è che ogni narrazione sulla coppia (fidanzamento, matrimonio, “usciamo insieme”) sia impossibile. Lo ripete da anni ed io da anni, solo per un gusto polemico che mi appartiene determinando la mia indole autolesionista, tento di distruggere questa sua idea, come qualsiasi idea che non venga formulata direttamente di volta in volta da me (il mio è solo un comportamento autolesionistico: un autolesionismo polemico).
Vent’anni dalla morte di Gilles Deleuze | L’evoluzione cinematografica
Gilles Deleuze era un filosofo nato nel 1925 e morto nel 1995, che se qualcuno mi spiega la differenza tra Costruttivismo, Post-strutturalismo e Decostruzionismo (le tre correnti filosofiche a cui Deleuze in qualche modo appartteneva), senza chiamare in causa nozioni gnoseologiche o metodologiche ai più incomprensibili, allora costui è bravo. Noi ci limiteremo a sostenere che un giorno, forse per scherzo, Foucault affermò che ci sarebbe stata un’epoca (la nostra attuale) che sarebbe stata rinominata deleuziana e non ci sono dubbi che, con le giuste attenzioni, questa profezia sia un dato di fatto.
Junun | Suonala ancora, Paul
Nel quindicesimo secolo il condottiero Rao Jodha, sovrano di una città del nord dell’India chiamata Mandore, per ragioni di sicurezza decise di spostare la sua capitale di qualche chilometro. Nove, per l’esattezza. Fondò così un centro che oggi è conosciuto col nome di Jodhpur, il secondo più popolato del Rajasthan, e sfruttando un’altura nelle vicinanze fece erigere la fortezza di Mehrangarh (in sanscrito “fortezza del sole”), un mastodonte che si estende per cinque chilometri, con mura alte trentasei metri e larghe fino a ventuno. Per accedervi, bisogna attraversare sette portali. All’interno, una serie di palazzi magnificamente decorati, dai nomi evocativi: Palazzo delle Perle, Palazzo degli Specchi, Palazzo dei Fiori. In questo luogo è stato girato Junun, il nuovo film di Paul Thomas Anderson.
Quarant’anni dalla morte di Pasolini | Prossimo mio
Durante la sua orazione funebre, Alberto Moravia si chiedeva cosa l’Italia avesse perso con la morte di Pasolini, avvenuta il 2 novembre 1975 secondo una dinamica ancora non del tutto chiarita.
Io e lei | L’era elisabettiana della commedia impegnata italiana
Nel film Io e lei, “credibile e delicata pellicola che mantiene un tono divertito anche nei momenti dolorosi, un sottotesto dolente anche nei momenti comici”, la Buy e la Ferilli interpretano una coppia che convive da 5 anni. C’è da dire: finalmente coppie di fatto entrano nelle trame di film mainstream anche in Italia, mentre in USA Ellen Page, dopo il suo chiacchierato outing, ha potuto girare Freeheld, con Julianne Moore, dove si affrontano i diritti delle suddette coppie e il loro effettivo riconoscimento. Ci stiamo lentamente arrivando, non ci siamo ancora – basti pensare al ridicolo putiferio mediatico\legale\umano che si è scatenato dopo la morte di Dalla attorno al suo compagno.
Inside Out | La prepubertà come bipolarismo
Tutti a dirmi che dovevo vedere Inside Out (Francesca, Simone, Giovanni, Luca, Martina, Stefano, Piero, Pietro, Marco, etc…) e alla fine me lo sono visto con Lucia, scoprendo una storia splendidamente scritta.
Roma Termini | Distribuite questo film
Il cinema è nato con l’immagine di un treno che arriva in stazione. Oggi, più di cento anni dopo, i treni ripresi scorrono dietro una linea gialla che la voce fuori campo avverte: “Non oltrepassare” (Dall’ultimo intervento in sala, proiezione del 22 giugno 2015 presso il cinema Odeon di Firenze)
Boulevard | U-turn
Il trailer di Boulevard, “l’ultimo toccante film interpretato da Robin Williams”, come recita la didascalia, lascia intendere tutto il film e tutta la sua morale. La splendida favola americana del “u-turn” – in Italia diremmo inversione a u – secondo la quale nessuno è mai troppo alle strette da non poter dare una svolta alla propria vita. Non è mai troppo tardi. La forza c’è, basta trovarla e volerla trovare.