Essi Vivono ST02, ep14 di Apolae Incontrai Dolores per caso, al terzo soggiorno, seguendo un tizio in nero che pareva saperla lunga lì all’emporio, ok gringo ma niente domande, pagai il conto in fretta e via col vento era tosta stargli appresso, git up baby go, montava un puledro cazzuto garretti d’acciaio che sbranava la polvere, si scostavano tutti al suo passaggio in paese e lui briglia sciolta lungo il sentiero di crochi e gramigna, col sole fuso sempre a destra, lazo avvolto al pomo della sella, in una corsa che sembrava più allontanarsi da un rimorso che acciuffare una smania, incollato al galoppo fino alle querce annoiate del Ranch Abernathy.
Sing Street | Friday, I’m in love
Essi Vivono ST02, ep13 di Daniele Pasquini Gli sfavillanti colori e le indimenticabili atmosfere dei magici anni ’80, dice la descrizione della pagina evento, e tu pensi che ci sono davvero troppi aggettivi, davvero tutti sbagliati. C’è una sfera specchiata da cui si diramano raggi giallo, ciano, magenta, la sagoma stilizzata di un ballerino con pantaloni a zampa, un cesto di capelli che dovrebbe risultare iconico.
The Whale | Il tempo della carne e il tempo della parola
Eppure c’è stato un tempo in cui il mio corpo era attraente. Le mie curve simbolo di armonia e magnificenza. La mia carne, nutrita dagli eccessi, era voluttuosa e sensuale, era erotismo dell’abbondanza.
Teletubbies | Io, Tinky-Winky
La pantera delle nevi | Aspettative
di Federica Fanelli Oggi sono tre mesi, tre mesi che se n’è andato, tre mesi che aspetto. Non capisco davvero come sia stato possibile, qui aveva tutto. Perché mai se ne sarebbe dovuto andare. Ma che dico infatti, dev’esser successo qualcosa, qualcosa di strano… non era mai successo prima. Forse un paio di volte sì, ma tanti anni fa, quando ancora non capiva. Lui era felice di stare qui, non se ne sarebbe mai andato volontariamente, di questo sono sicuro. Deve aver sentito qualcosa che non andava, non l’ha fatto apposta, dev’esser così, per forza.
Le otto montagne | Forst Premium
Fuori non diventava mai scuro. Erano le dieci di sera quando un gruppetto di giovani lo superò e si diresse verso il fiume, mentre lui stava appoggiato alla parete di legno, a qualche metro dalla porta del locale; non voleva buttare via una buona metà della sigaretta che si era acceso poco prima.
La grande abbaffuta | Aspettare la nonna
Dedicato a mia nonna
Fire of love | Morire per una passione
All’inizio degli anni Cinquanta George aveva cinque anni ed un sabato pomeriggio suo padre lo portò, senza grandi aspettative e quasi per scherzo, al Tennis Club che aveva appena aperto a pochi metri dalla loro casa di Miami. Da quel momento George non aveva mai smesso di giocare a tennis. Divenne un’abitudine settimanale: il sabato George prendeva lezioni private di tennis e suo padre aveva l’occasione di sbevazzare e far chiacchiere con i vicini di casa tenendolo d’occhio.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer | Mario
di Luca Giommoni Mario prima di andare a dormire fa sempre un goccino di pipì. Anche prima di partire per qualche gita organizzata o prima di andare a cena fuori, in ogni caso prima di uscire da casa.
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