Ogni anno arriva un momento in Bocciofila in cui ci guardiamo l’un con l’altra con aria smarrita e diciamo: è l’ora della classifica. Qualcuno fa notare che noi scriviamo racconti e non facciamo critica cinematografica, ma qualcun altro dirà che la classifica è un rito, forse l’ultimo rito rimasto, e per questo va onorato. La sensazione è stavolta sia stato più difficile di sempre, tra gente sparita, altri con il certificato medico fasullo scaricato da Telegram, ma forse non è vero, non è stato più difficile degli anni scorsi, è difficile sempre. Fatto sta che questi sono 7 film, in un ordine quasi casuale, che alcuni redattori della Bocciofila hanno scelto di salvare. La Bocciofila, malgrado tutto, (r)esiste. I.F.D.B.
Licorice Pizza | I cinemini del Village
Mi trovo in un salotto di legno, persa in una nube di pulviscolo atmosferico esaltato dalla luce di un sole sconosciuto. L’arredamento è al servizio dell’immaginario, ci sono abat jour bellissime e innecessarie e vecchi poster di moda. Da fuori arrivano i rumori di East Harlem il pomeriggio, e il tutto. Il tutto vale a dire: New York! L’America! È solo un salotto ma per me è irreale. Più tardi mi verrà detto che all’inizio è così un po’ per tutti. Sono arrivata meno di 24 ore fa, sono nata meno di 24 ore fa, e ancora non ho trovato il coraggio di uscire. Come funziona questa città? Come si esce di casa? Sto girando nel salotto senza uno scopo da ore, quando un messaggio su Instagram mi salva.
Il filo nascosto | 5 min prima della scena
The Master | Tutto sfasciato lì dentro
Junun | Suonala ancora, Paul
Nel quindicesimo secolo il condottiero Rao Jodha, sovrano di una città del nord dell’India chiamata Mandore, per ragioni di sicurezza decise di spostare la sua capitale di qualche chilometro. Nove, per l’esattezza. Fondò così un centro che oggi è conosciuto col nome di Jodhpur, il secondo più popolato del Rajasthan, e sfruttando un’altura nelle vicinanze fece erigere la fortezza di Mehrangarh (in sanscrito “fortezza del sole”), un mastodonte che si estende per cinque chilometri, con mura alte trentasei metri e larghe fino a ventuno. Per accedervi, bisogna attraversare sette portali. All’interno, una serie di palazzi magnificamente decorati, dai nomi evocativi: Palazzo delle Perle, Palazzo degli Specchi, Palazzo dei Fiori. In questo luogo è stato girato Junun, il nuovo film di Paul Thomas Anderson.
Inherent vice | Al The Space
(Nel foyer) Andare al The Space è un’esperienza degradante. In bagno? Meglio che non ci entri, è troppo sporco. Anche da voi avevano cacato nei vespasiani? Ah no, voi non li avete. Ho l’ansia, ti sembra manchi l’aria? Mi sento malissimo, cosa faremo per i prossimi otto minuti? Stai calma, andiamo là, in quell’angolo. Non hai la sensazione che da un momento all’altro potrebbe tranquillamente fare irruzione un pazzo con un fucile mitragliatore e fare una strage? Del resto è già accaduto in posti in tutto e per tutto identici a questo.
Paul Thomas Anderson | Boston, le lezioni di David Foster Wallace e Gelindo Bordin
Mi chiamo Paul Anderson e ho 20 anni. Fuori dalla mia stanza, oltre la finestra, c’è Boston, Massachussets, d’autunno. Siamo nell’anno del Signore 1990, sul pianeta Terra ci sono 5.301.000.000 di persone e non uno stronzo che ieri sera mi abbia chiamato per sapere come stavo. […]