Tra te che leggi ed io che scrivo ci sono massimo sei gradi di separazione (non ti fissare sulla parola “separazione”, in realtà si parla del contrario, si parla di come la nostra distanza sia colmabile).
Nymphomaniac (Parte Uno) | Scandaloso veramente
Si sarebbe potuto intitolare Aerophagy, o Tympanites (meteorism) e sarebbe cambiato niente: la storia di una ragazza che soffre di accumulo di gas intestinale. Il riferimento culturale con cui si sarebbe aperto il film sarebbe stata la frase di Dante: Ed elli avea del cul fatto trombetta. Chiaramente in bianco su sfondo nero, dopo un minuto abbondante di buio assoluto e nessun suono. Perché adesso siamo nella mani di Lars. Brrr, sai che paura. Poi come dicevo quella scritta dantesca e il rumore prolungato di una pernacchia o quella che avremmo potuto scambiare per una pernacchia, ma che era ovviamente altro. Cha scandalo!
Xavier Dolan | To be or not to be (safe)
Ho letto da qualche parte che il mese scorso la Cineteca di Bologna ha dedicato una retrospettiva a Xavier Dolan. Xavier Dolan, per chi non lo sapesse, è un regista canadese che recentemente sta facendo innamorare un po’ tutti, complice il fatto di essere (molto) giovane, (molto) bello e soprattutto (molto) bravo.
I 10 migliori film del 2014, secondo noi | Meglio tardi che mai
In bilico sul crinale dell’anno nuovo, come sempre quasi in ritardo ma ancora puntuali per un soffio, per non sentirci esclusi dalla deliziosa febbre del tirare le fila ecco qui la lista dei 10 migliori film del 2014, secondo noi. Si, sono quasi tutti americani, e si, evidentemente siamo vittime consapevoli del dilagante amore per il pop. Che ci vogliamo fare? D’altra parte la nostra generazione è cresciuta ascoltando i Nirvana e i Pavement, non c’era via di scampo. Buon anno a tutti, che il vostro 2015 sia un po’meno disastroso del 2014. E se non lo sarà, ci rimane sempre il cinema. La Bocciofila
Mommy | 1:1
Un paio d’interventi infelici li ho fatti, durante il film, piccole cose che mi ritrovo a dire per rompere quella tensione che rimane sempre attorno, quando esco e sono con gli altri – sparo parole a salve, le sparo nell’aria per tenere tutti alla debita distanza – ma Francesca accanto a me riesce a distinguere le parole di piombo da quelle a salve e ignora platealmente le seconde. Perciò quando mi giro verso di lei e le farfuglio qualcosa, come se mi sentissi in dovere di alleggerire una scena troppo patetica, a lei basta far brillare gli umori che a stento trattiene negl’occhi per rigettarmi dentro il film con la coda fra le gambe – non le è scesa una sola lacrima, a quanto ne so.
L’amore bugiardo – Gone girl | Livelli
Lui aspira una sigaretta di marca mai vista, e espira una nuvola di fumo sopra la testa di lei. Lei chi? Un’argentina, capitata là chissà come, amica di un’amica. «No», dice lui, «il film non mi interessava. Si parlava di media, capisci, di come certi programmi televisivi deformino le realtà, creino delle narrazioni, capisci: è qualcosa che a me non interessa». Aspira e espira ancora una boccata, lei è pronta a ricevere la nuvola di fumo dritta in faccia, ma ancora una volta, lui la risputa sopra di lei. «Sì, capisci, quando una persona vive lontano da certe dinamiche, vive ad altre latitudini, questo argomento passa naturalmente in secondo piano. Capisci bellina, la vita a volte si guarda, a volte si vive. E comunque ultimamente riesco a vedere solo film francesi».
Black Christmas – Notte rosso sangue | Di cosa si parla quando si parla di Natale, ovvero l’ovvietà di ogni discorso sul Natale, cioè una teoria complottista post-cristiana, ossia perché mi sento solo quando qualcuno mi parla del Natale
Si parla di Natale quando ci si riferisce alla giornata del 25 dicembre. E a parte le ovvietà, il 25 dicembre è sempre stata una notte rosso sangue, almeno fin dall’anno zero, cioè quando la Madonna ha partorito. Insomma sarà anche vergine, ma un po’ di sangue lo avrà pur versato durante il parto, almeno qualche gocciolina, no?
Checco Zalone | Trilogia del potere (o tetralogia del lavoro)
L’opera, composta da tre film visibili più uno assente o sotterraneo, si concentra apparentemente su tre macro-argomenti: il primo indaga il tema dei diritti dell’individuo (uguaglianza, omosessualità), il secondo del rapporto tra nord e sud del mondo (povertà, terrorismo), mentre il terzo di economia (crisi, divario ricchi/poveri). Il quarto rappresenta, ca va san dire, il meta-livello e il tema del potere.
Mommy | Almeno lo hai fatto per te
Lui inizia a correre, l’inquadratura si allarga e parte Lana Del Rey. Titoli di coda. Per cinque minuti buoni rimango in una specie di comunione molecolare con la poltrona, come se di colpo la gravità all’interno della sala fosse aumentata e il mio corpo, schiacciato da un peso che non è abituato a sostenere, non potesse fare altro che rimanere immobile dove si trova. Non so bene se fare qualche commento pertinente, piangere o mettermi a urlare. Nell’indecisione leggo con attenzione tutti i credits che posso, fino ai cuochi di set (tre, forse quattro cinesi, il resto francesi/canadesi). Quando arrivano le specifiche della colonna sonora la gravità inizia a normalizzarsi.
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