di Piergiorgio Andreani
Bevo un bicchierino di ouzo ogni sera, prima di cena. Ho iniziato a farlo pochi giorni dopo essermi trasferito a Kastellorizo. Di solito a casa, altre volte, come stasera, in uno dei locali vicino al porto, a un passo dalla riva.
Vivendo qui ho conosciuto la differenza tra il silenzio di città e il silenzio della natura. Artificiale ed effimero l’uno, ovattato e limpido l’altro. È così anche per gli odori: sono più saturi. Il mare cambia perfino il gusto dei mezedes, gli stuzzichini di pesce che accompagnano il mio aperitivo. Quest’isola mi ha insegnato che niente, in città, sa davvero di ciò che dovrebbe sapere.