Ho alzato gli occhi dal libro che era ormai sera. Attraverso la finestra le luci nelle case degli altri mi ricordano che non sono rimasto solo e il mondo esiste ancora.
IT (1991) | Sulla paura (del suo remake)
di Enrica Fei Nel lontano 1992 giocavo a nascondino col mio amico immaginario Giuseppe (anche se invisibile, vinceva sempre lui). Dal mio nascondiglio dietro la porta, origliavo la conversazione segreta dei miei genitori. Giuseppe aveva vinto e urlava come un pazzo: “Tana libera tutti!!!”. Portandomi il mignolino alla bocca, lo rimproverai con lo sguardo severamente. “Pare che ci sia IT stasera sulla RAI”, diceva mia madre a mio padre. “Starò attento a tenere Enrica lontana dalla televisione, l’ho visto al cinema e mi ha fatto paura davvero”, rispondeva lui. Il “mi ha fatto paura davvero” me lo sono inventato: non ricordo cosa disse, ma quali che siano state le sue parole, furono potenti abbastanza da farmi sgattaiolare di nascosto per godere del film proibito.
It Follows | Le conseguenze del sesso
di Matthew Lovepoole La vecchia ingrembiulata, la squilibrata che si piscia addosso, la madre sexy che bussa insistentemente alla porta della camera da letto del figlio sono simboli di malattie veneree, allegorie della separazione, sintomi di alienazione generalizzata nell’epoca digitale?
Shut In | Madri sull’orlo di una crisi pornografica
Quando qualcuno mi chiede perché adoro i film horror, rispondo sempre: perché sono la forma cinematografica più vicina alla pornografia senza essere pornografia. Di solito le persone mi guardano strano, come se avessi detto qualcosa di un po’ folle, ma poi in definitiva gli torna, lo capiscono e mi chiedono di approfondire il concetto.
It follows | Il fattore A
Il parcheggio di fronte al multisala ha circa mille posti delimitati da linee bianche. L’ho calcolato per perdere tempo, mentre mi domandavo perché ho deciso di venire a vedere questo film, che in realtà è dell’anno scorso ma in Italia è arrivato solo adesso, che tutti dicono che è bello e anche che fa tantissima paura. Io i film che fanno paura non li guardo mai, perché poi la notte devo lasciare la luce accesa, perché non godo nel passare due ore aspettando che qualcuno sbudelli qualcun altro. Ogni volta che ne esce uno, vado direttamente a leggermi la trama su Wikipedia, finale compreso, per ammazzare anche l’infinitesimale ipotesi che mi venga voglia di vederlo. Sono una persona noiosa?
Volo 7500, non sono soli | Insomma: Takashi sei proprio un genio
Per un appassionato come me di programmi televisivi di bassa qualità sugli incidenti aerei, coadiuvati da strane teorie del complotto o illogici enigmi alieni, questo film poteva rappresentare un’ottima occasione per rabbrividire un po’ e così in un certo senso è stato.