Per chiunque si ricordi di Zoolander con quell’amore grato derivante dall’idiozia di una espressione da modelli irresistibile e comica fino all’inverosimile (ovvero la Magnum), tanto inverosimile da diventare a tratti memorabile, costui troverà con un certo dispiacere questo sequel alquanto più stucchevole.
Fuocoammare | Appunti per una recensione
1. Promesse Un cielo minaccioso, come ogni soffitto pericolante, è la promessa di una catastrofe imminente. O almeno così ci suggerisce un certo istinto di conservazione, insieme al fatto di essere cresciuti lontani dai tropici. A Lampedusa forse a volte c’è anche il sole, ma Rosi ci mostra solo nuvole gonfie che si tuffano una nell’altra a tutta velocità e un vento fortissimo che soffia in continuazione, come se prima o poi dovesse portarsi via l’isola intera. Attraverso lo schermo, si riesce a sentire l’odore della pioggia.
Assurde morti a Hollywood | Brittany Murphy
Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles, CA, 20 dicembre 2009, ore 10.04 Il dr. Eneas Silver, dopo aver guardato l’orologio al polso, dichiara, di fronte a due testimoni, il decesso di una promettente attrice trentaduenne. Il suo nome è Brittany Anne Murphy-Monjack, è bionda, ha grandi occhi lievemente sporgenti ed è magra come un’ostia.
Point Break| Gli otto sequel di Ozaki
Ho un coinquilino nuovo che si chiama Piero, ma si fa chiamare Bodhi. Mi ha proprio chiesto esplicitamente, dopo che aveva portato tutta la sua roba in casa e io gli ho detto: «Piero tutto a posto? Ti manca qualcosa?», che l’unica cosa di cui aveva bisogno era se per favore lo potevo chiamare Bodhi. «Come hai detto?» «Bodhi» «Perché?» Ho chiesto io dopo un po’ che lo guardavo mettere a posto le sue cose. «Perché è più fico di Piero. Piero mi sa di canzone di De André, io mi sento l’opposto di De André, mi sento più Bodhi. Sarebbe l’abbreviazione di Bodhisattva, che è ancora più figo di Bodhi, ma comincia a diventare complicato, quindi Bodhi è sufficiente». «Ok», gli ho detto io. Chi se ne frega, ho pensato.
Sempre meglio che lavorare | Io e l’ansia
È una splendida serata di fine inverno. Sfreccio in bicicletta senza che le dita, prive di guanti, si congelino a contatto con l’aria, e per celebrare l’evento decido di andare al cinema a vedermi una cosa qualsiasi. In un multisala del centro danno il film dei The Pills, a dire il vero non avrei mai pensato di pagare un biglietto per guardarlo, ma tant’è. Anzi, ho talmente voglia di piazzarmi di fronte a uno schermo che ci vado da sola, a un ultimo, disertatissimo spettacolo serale. Compro un bicchiere di pop corn da un tizio simpatico al bar, faccio il mio ingresso trionfale nella sala prevedibilmente vuota e mi siedo proprio al centro, ignorando con gioia l’obbligo di occupare il posto assegnato, stampato a caratteri giganteschi sul biglietto.
The Hateful Eight | La dura vita dei critici cinematografici veri
Quando i miei simpatici amiconi di Infugadallabocciofila mi hanno assegnato The Hateful Eight da recensire, la prima cosa che ho pensato è che la patata bollente di Febbraio sarebbe rimasta nelle mie mani e gli sono scoppiato a ridere in faccia: sempre a me la patata bollente, eh? Perché nessuno avrà mai il coraggio di dire che Tarantino ha fatto proprio una…
Ti guardo | Cos’è un leone
(tempo di lettura 4 minuti) Cos’è un leone, anzi un leone d’oro? Un leone d’oro è prima di tutto un oggetto, un manufatto. Un leone marciano, è il simbolo di Venezia. Un leone d’oro è un premio. Ma è anche il simulacro della volontà di una giuria, e in particolare del presidente di una giuria. In questo caso il leone d’oro al film Desde Allà, tradotto in italiano Ti guardo, è la scelta di una giuria e di un presidente di una giuria, il regista Alfonso Cuarón. Un presidente di giuria è un uomo, ma prima di tutto un nome. Oltre ad essere un regista, quello che ci vuole come presidente di una giuria, è un nome forte. Perché un nome forte è qualcosa che riuscirà a nascondere qualcos’altro.
Joy | Brevetti
L’argomento brevetti mi sta particolarmente a cuore per vari motivi. Prima di tutto, una persona che abbia inventato o brevettato qualcosa assurge immediatamente all’empireo della mia stima. Non sono sicuro del motivo, certo è che di tutta la prosaica fama che i rami tecnico e ingegneristico si portano dietro l’inventore fa rime e poesia. Possa egli aver inventato le scarpe con lo strappo o i buchi sulla carta igienica, l’inventore ha tutta la mia ammirazione. (Torneremo a breve sulla carta igienica.)
Steve Jobs | Un irragionevole desiderio di esistere
C’è una cosa che accomuna quasi tutti i film di Danny Boyle. Si potrebbe riassumere in una frase e finirla lì, oppure arrivarci dopo una serie di scatti in avanti, finte partenze, cambiamenti di percorso, inchiodate secche e giri su se stessi, come farebbe lui.
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