Mariella ha sempre faticato a capire i cambiamenti epocali che hanno attraversato la sua vita: la rivoluzione sessuale, il sequestro Moro, il crollo del muro di Berlino, l’unione della cucina con il salotto. Osserva le mani di Filippo che si muovono nell’aria e indicano punti invisibili nella stanza vuota. Lì andrà l’isola, là il tavolo, giù in fondo il divano. Forse sarà a L, oppure a due posti e in quel caso bisognerà prendere anche una poltrona. Nella nicchia di cartongesso ci sarà il televisore e sopra i cataloghi delle mostre.
Succession | La giacca verde
di Giulia Sabella Tiro fuori dall’armadio la giacca della laurea. Sta dentro la pellicola della lavanderia ed è di una tonalità di verde che non credo esista in natura. Non evoca le placide campagne irlandesi, né i laghi del Nord Italia dopo una pioggia primaverile. È un verde che invece ricorda gli uniposca della cartoleria di papà, gli ombretti in omaggio con Cioè, i ghiaccioli alla menta che si squagliano e ti colano sulle mani mentre li mangi.
Spencer | Il pranzo di Natale
di Giulia Sabella Quando dicevo a mia madre che non volevo scendere a Marino per le vacanze invernali, lei mi guardava con disgusto e sussurrava sempre la solita frase: «Questo potrebbe essere l’ultimo Natale con nonno».
The Boys in the Band | Scatti di crescita
Di Giulia Sabella Non è vero che un figlio ti cambia la vita. È una leggenda metropolitana, una di quelle frasi che la gente ripete alzando il mento, con lo sguardo di chi la sa lunga. Questa regola varrà anche per qualcuno, ma sicuramente non per me. Quello che serve per portare avanti le più semplici attività quotidiane è un po’ di inventiva come, ad esempio, approfittare dei momenti di allattamento per guardarsi un film.