La notte in provincia è più densa, pensava, più lenta. La luce della scrivania, ingoiata dalla finestra, spariva lasciando il piccolo giardino al buio. Il quaderno aveva una copertina in cartone e delle righe rosse e blu che si alternavano sulla carta ruvida. Da piccolo controllava fino all’ultima pagina che non ci fossero errori di ritmo: due blu, una rossa. A volte lo faceva ancora, per nostalgia.
Rosencrantz e Guildenstern sono morti | Un’allegoria
di Dario De Marco
Ti svegliano urlando da un sonno senza sogno e ti gettano nudo in un posto grandissimo. E tu urli e piangi e poi inizi a camminare e a cacciare indietro le lacrime perché non c’è tempo, e poi non c’è motivo, ti dicono. E ti fanno credere che hai un compito importante importantissimo da svolgere e per questo sei lì, e devi perché in qualche maniera sei obbligato nei loro confronti, e tu annuisci riconoscente ma non hai capito nulla e non ricordi dov’eri prima né qual è il tuo vero nome. Apprendi anche la logica e una parvenza di raziocinio ma alla prova dei fatti si rivelano solo parole, vuote.
Troppa grazia | Solo per noi
– Ma dove stiamo andando? La macchina sbandò appena mentre frenavo davanti a un bivio che, ero sicuro, non doveva esserci. – Sono tutte uguali queste colline. – Lo sai vero che i giapponesi vengono apposta a fotografarlo, questo panorama? Senza queste colline la macchina che hai sotto il culo non te la potevi permettere. – Non c’entrano nulla i giapponesi. Parli sempre così, senza sapere un cazzo.
Bhavesh Joshi Superhero | Piccoli superhero crescono
Li vede dall’alto della collina. Il bambino più grande guida il gruppo, gli altri seguono e fanno baccano. Giocano su una strada sconnessa e in pendenza.