di Viola Valery
Licorice Pizza | I cinemini del Village
Mi trovo in un salotto di legno, persa in una nube di pulviscolo atmosferico esaltato dalla luce di un sole sconosciuto. L’arredamento è al servizio dell’immaginario, ci sono abat jour bellissime e innecessarie e vecchi poster di moda. Da fuori arrivano i rumori di East Harlem il pomeriggio, e il tutto. Il tutto vale a dire: New York! L’America! È solo un salotto ma per me è irreale. Più tardi mi verrà detto che all’inizio è così un po’ per tutti. Sono arrivata meno di 24 ore fa, sono nata meno di 24 ore fa, e ancora non ho trovato il coraggio di uscire. Come funziona questa città? Come si esce di casa? Sto girando nel salotto senza uno scopo da ore, quando un messaggio su Instagram mi salva.
Il Cinema Flora, primavere e sesso sfortunato
Una guida su come tornare al cinema in gran stile: 1.Preparativi “It is spring! Springtime again!” Intona una voce nella radiolina da bagno. È primavera quando si vuole che lo sia e oggi per me lo è. C’è il sole e fa caldo ma in modo settembrino. Settembre è una primavera migliore di quella vera perché è il momento in cui si ritrovano tutti, mentre la primavera vera è solo il preludio al grande baratro estivo, la dispersione. Insomma è una giornata fantastica, come un primo giorno di scuola, e da pochi giorni sono riaperti i cinema. Mentre mi metto il rossetto penso che prepararsi per andare al cinema sia impagabile e che avvolte il film è deludente in confronto a questa fase carica di magia. Deve essere vissuta al massimo: si inizia con una fase retorica interminabile, in cui ci si confronta con gli amici sul cosa si andrà a vedere e sul quando e sul dove. Controllo l’ora: sono perfettamente in ritardo. Ecco un’altra regola fondamentale per godersi la serata: è necessario introdurre un elemento imprevedibile ed elettrizzante. Io amo arrivare in tempo per le ultime pubblicità. Da questa introduzione si direbbe che sono prontissima per il ritorno al cinema, ma in realtà sono nel panico. Mi metto dei graziosi orecchini di perla. Quando sono riaperte le sale ed è iniziata la fase di scambio con gli amici, ho constatato che non conosco i cinema di Firenze quanto quelli di Parigi: “oh certo, il cinema Flora, lo adoro”, ho ripetuto con il vuoto dentro, mentendo spudoratamente. Quando ho scoperto che il cinema Flora è a Rifredi ho realizzato di non conoscere Rifredi e quindi di non conoscere la città in cui sono cresciuta. Ha iniziato a girarmi la testa e ho smesso di pensarci. Impostora! Ho urlato allo specchio. Poi mi sono piastrata i capelli. 2.Poteva andare anche in questo modo 3.Mezzi Pubblici Sono sull’autobus e fuori è settembre. È l’ora più bella della giornata: le 19. Sto andando per la prima volta al cinema da sola nella mia città. Valicherò per la prima volta le porte del cinema Flora, è… leggi
Cinemini| I Cinemini di New York, che verranno e che furono
Sono nel mio salotto, ascolto Errol Garner e bevo Coca-Cola. Mi odio perché sono in ritardo sulla consegna di questo racconto: “Caffo, il suo peffo è esilarante” dico tra me con 5 sigarette in bocca, mentre leggo l’ultimo racconto della mia amica e collega F. su Pretend It’s a City, documentario su Fran Lebowitz: “Ma scusa, come sarebbe a dire: ora che ho scritto di New York non puoi più scrivere di New York? Certo che puoi scrivere di New York scema, il mio racconto parla di ADSL. E poi New York è New York” ecco cosa mi ha detto F. qualche giorno fa, quando ci siamo incontrate in una strada affollata del centro, all’uscita del centro Tiscali.
Cinemini | Le cinema du Panthéon, o meglio, La librairie du cinéma du Panthéon
di Viola V. Giacalone Quando penso a Parigi, spesso ultimamente, penso alla quotidianità. I colpi di scena restano sempre gli stessi e li ho elencati nella mia testa tante volte, è mera mitologia. Le cose e i gesti che ripetevo sempre hanno tutta una profondità diversa invece.
Cinemini | Gelato Sammontana, cinemino all’italiana
di Viola V. Giacalone In questo cinemino non si parla di una sala in particolare, ma dell’Italia intera che forse è essa stessa una sala cinematografica e che quest’estate è stata tutta morbosamente nostra. In questa gelato-Sammontana-la-nostra-estate-italiana, siamo stati tra di noi. Nessuno è uscito nessuno è entrato, si è giocato a nascondino in casa.
Cinemini | The Dreamers ma non troppo
di Viola V. Giacalone Il mio coinquilino e amico S. ha una grande televisione nella sua camera mentre io ho solo un vecchio computer e la radio, forse per snobismo verso la tecnologia forse per mancanza di liquidità. Per accedere alla doccia bisogna passare dalla sua stanza, e non c’è stato giorno da quando si è trasferito, in cui non abbia sbavato in modo evidente davanti al suo schermo da mille mila pollici e la libreria Ikea stracolma di dvd ogni volta che passavo lì.
Cinemini | Ritorno a Odéon in tutti i sensi e le luci di Paris
di Viola V. Giacalone Ho pensato molto a come inaugurare la nuova stagione di cinemini, e credo non ci si modo migliore di farlo se non con grande sincerità: l’inverno a Parigi è stato buio e difficile. Uggioso.
Cinemini | L’estasi di essere a Parigi e di amare i film PT 2: Il cinema Luxour
di Viola V. Giacalone Quella sera al bar abbiamo fatto tardi.