Del passato racconto sempre le stesse cose. Aneddoti, storie, incontri, solite recite, solite persone. Anche il modo di raccontare è sempre lo stesso. Mai un cambio di registro, mai un colpo di scena, nemmeno una variazione sul tema. Come se il passato fosse una carrellata di eventi memorabili. Eppure, quasi mai si tratta di eventi rilevanti. Sono cose di poco conto, di quelle da dimenticare nell’attimo in cui avvengono, al massimo il giorno dopo. Più che fatti straordinari, sono fattarelli. A volte sono solo lampi.
Ricordi? | Idee per nuove forme di memoria
Il giorno in cui ho comprato un’agenda, ho accantonato l’idea di concepire la memoria come un archivio di attività ed esperienze che si costituisce per accumulazione, come l’Hard Disk di un computer, e che non siamo noi, o perlomeno il nostro agire razionale, a scegliere cosa verrà archiviato e cosa no.
True Detective – Stagione 3 | Vecchie scorie di famiglia
Ha sempre avuto un suo strano modo di guardare le persone – gli altri, non i suoi – negli occhi. Alcune volte poteva arrivare al minuto. Mia madre tirava fuori sempre la storia, con noi ragazzi, che il primo incontro tra lui e suo padre – il padre di mia madre – non andò bene proprio per via di quella cosa degli occhi. Ma è scemo? Maria ti sei innamorata di un altro pazzo? ci diceva lei mimando il nonno, e rideva.