di Matthew Licht
Lo sguardo di Orson Welles | La tragedia di un uomo enorme
di Matthew Licht Prima che ci fosse Julian Schnabel, c’era Orson Welles. Il regista ancora in vita sussurrò all’artista ancora ragazzo: sei grosso? Allora fai le cose in grande. Ma non contrastare il potere. Non sarai mai grande abbastanza, e poi non ne vale la pena.
Kitano VS Bausch | Invito a una decapitazione
di Matthew Licht
It Follows | Le conseguenze del sesso
di Matthew Lovepoole La vecchia ingrembiulata, la squilibrata che si piscia addosso, la madre sexy che bussa insistentemente alla porta della camera da letto del figlio sono simboli di malattie veneree, allegorie della separazione, sintomi di alienazione generalizzata nell’epoca digitale?
Gimme danger | Stooge Appeal
di Matthew Licht Erano bei ragazzi del Midwest: il piccolo Iggy che si rifiutava di essere ignorato, e i fratelli Asheton, il tenebroso Scott e l’aspirante serial killer Ron, che poi si rivela essere un bonaccione. Sono amici, vogliono suonare, fare qualcosa insieme, non sanno bene come. Appare Dave, che si fa notare per l’aura di mistero e i capelli lunghi. Fornisce il tono basso che gli serve per lanciare inconsapevolmente il loro assalto contro la pappa hippie che l’industria musicale proponeva ai ragazzi mentre infuriavano una brutta guerra e scontri tra polizia e cittadini nelle strade.
Juste la fin du monde | Da qualche parte
Di Matthew Licht Spesso i film in cui non succede niente sono quelli che si ricordano meglio. Sono belli anche film lunghi e monotoni che poi finiscono con massacri, scontri tra Lamborghini e Maserati, orge, messe nere, esplosioni e musiche dei Pink Floyd. In questo film non succede nulla, ma è il nulla nullo, non quello Zen o nichilista. E finisce con un numero di finto blues-gospel, piagnucoloso ma ballabile.