Mi chiamo Alessandro Bechi, ho trenta tre anni, e sono originario dell’alto Lazio. Al confine con l’Umbria. Mi sono trasferito a Firenze con la famiglia quando ero piccolo. L’alto Lazio è il posto più bello al mondo. Là, la vita costa meno. Gli affitti. Le bollette: della luce e del gas. Le assicurazioni della macchina. Del motorino. L’allacciamento alla rete telefonica, la connessione a internet. Oltre a questo è molto importante dire che là, nell’alto Lazio, la vita è in bianco e nero. I colori, vi dico, non sono quelli normali che ci sono a Firenze o dovunque, nel mondo, ma là vi è solo una scala di grigi e bianchi e neri e grigini, e altre medie tonalità. Qualcuno potrebbe forse parlare di sfumature di grigio, ma io non faccio questo genere di film. Faccio un altro genere di film. È bene che lo sappiate fin da subito.
Inherent vice | Al The Space
(Nel foyer) Andare al The Space è un’esperienza degradante. In bagno? Meglio che non ci entri, è troppo sporco. Anche da voi avevano cacato nei vespasiani? Ah no, voi non li avete. Ho l’ansia, ti sembra manchi l’aria? Mi sento malissimo, cosa faremo per i prossimi otto minuti? Stai calma, andiamo là, in quell’angolo. Non hai la sensazione che da un momento all’altro potrebbe tranquillamente fare irruzione un pazzo con un fucile mitragliatore e fare una strage? Del resto è già accaduto in posti in tutto e per tutto identici a questo.
Wrong cops | I nostri amici fighi fanno di noi amici fighi per qualcun altro
Se per caso tu che leggi dovessi avere un amico figo o un’amica figa (non continuerò a portare avanti il doppio binario di femminile e maschile, perché il concetto è chiaro), dunque se tu hai un amico figo un giorno ti parlerà senz’altro di questo film qui, Wrong cops. Forse ti dirà per farti capire: «Sai, è dello stesso regista del film dove il protagonista era una ruota».
Birdman | Odeon Bistrò
Prima, quando si guardavano i film doppiati, era tutto un: «I film doppiati? Non si possono vedere! È una cosa contro natura, senti che voce gli hanno messo, poi ti rendi conto l’assurdità, come se uno che abita in Colorado parlasse in italiano, ma che c’entra? E ancora più patetici quando vanno a inserire differenti dialetti italiani per restituire inglesi di differenti nazionalità e provenienze. Ci hanno fatto credere che in tutto il mondo parlassero l’italiano, in un certo senso è il sogno di Mussolini dell’impero, l’istituto Luce, che ancora vive. La verità è che c’è una lobby segreta dei doppiatori che ha in mano la nostra vita, controlla l’uscita dei film in questo nostro minuscolo paese alla deriva, questa è la verità, e in definitiva i doppiatori di film saranno anche bravi, e quelli italiani i migliori del mondo, come dicono, ma secondo me, quando stanno nei loro studi di registrazioni al buio e doppiano, lo sanno anche da soli che è tutto inutile, una battaglia persa, che non c’è futuro nel mondo del doppiaggio. E sono disperati». Ora, che invece guardiamo solo ed esclusivamente film sottotitolati, è tutto un: «Certo che i sottotitoli scritti in giallo non si potevano vedere. Che poi, a essere sinceri, questi sottotitoli li ho trovati lievemente imprecisi, non ti pare? La non corrispondenza tra il parlato originale e quello che ogni tanto -raramente- scorgevo sotto, quando ogni tanto buttavo un occhio sotto, ecco, mi creava un disagio. A te non creavano disagio quelle inesattezze?»
Hungry hearts | Tu non hai fame?
Il salumiere di via Romana termina di arrotare il coltello con estrema lentezza, benché ci siano già quattro o cinque clienti che attendono e rumoreggiano. Cosa farebbero questi, se solo al di là del banco ci fosse un impiegato delle poste e non un uomo con un coltello?
Barry Lyndon | Bombe allo Yab
Mentre contavo mentalmente quante volte nel film si ripeteva la parola “proper”, adeguato, corretto (sono tredici volte) mi rendevo conto con la chiarezza delle scoperte negative che i bassi che sentivo di sottofondo non erano parte del film. C’era stato un momento in cui io non lo sapevo se fossero rumori del film, se fosse una cosa voluta, ma poi dopo un po’ avevo cominciato a sperare che fossero del film. Bruttissimo segno. Invece era soltanto la discoteca del cazzo YAB, ubicata giusto a lato al mio cinema preferito numero due. Erano i bassi del cazzo della discoteca demmerda dello Yab, del loro lunedì sera discotecaro. Possibile, mi chiedevo, che ci fosse gente che facesse serata non dico di mercoledì, ma di lunedì? Gente che proprio mentre io sentivo suonare Schubert stava bevendo un gin tonic? Sì.
Nymphomaniac (Parte Uno) | Scandaloso veramente
Si sarebbe potuto intitolare Aerophagy, o Tympanites (meteorism) e sarebbe cambiato niente: la storia di una ragazza che soffre di accumulo di gas intestinale. Il riferimento culturale con cui si sarebbe aperto il film sarebbe stata la frase di Dante: Ed elli avea del cul fatto trombetta. Chiaramente in bianco su sfondo nero, dopo un minuto abbondante di buio assoluto e nessun suono. Perché adesso siamo nella mani di Lars. Brrr, sai che paura. Poi come dicevo quella scritta dantesca e il rumore prolungato di una pernacchia o quella che avremmo potuto scambiare per una pernacchia, ma che era ovviamente altro. Cha scandalo!
L’amore bugiardo – Gone girl | Livelli
Lui aspira una sigaretta di marca mai vista, e espira una nuvola di fumo sopra la testa di lei. Lei chi? Un’argentina, capitata là chissà come, amica di un’amica. «No», dice lui, «il film non mi interessava. Si parlava di media, capisci, di come certi programmi televisivi deformino le realtà, creino delle narrazioni, capisci: è qualcosa che a me non interessa». Aspira e espira ancora una boccata, lei è pronta a ricevere la nuvola di fumo dritta in faccia, ma ancora una volta, lui la risputa sopra di lei. «Sì, capisci, quando una persona vive lontano da certe dinamiche, vive ad altre latitudini, questo argomento passa naturalmente in secondo piano. Capisci bellina, la vita a volte si guarda, a volte si vive. E comunque ultimamente riesco a vedere solo film francesi».
Checco Zalone | Trilogia del potere (o tetralogia del lavoro)
L’opera, composta da tre film visibili più uno assente o sotterraneo, si concentra apparentemente su tre macro-argomenti: il primo indaga il tema dei diritti dell’individuo (uguaglianza, omosessualità), il secondo del rapporto tra nord e sud del mondo (povertà, terrorismo), mentre il terzo di economia (crisi, divario ricchi/poveri). Il quarto rappresenta, ca va san dire, il meta-livello e il tema del potere.