Signori, un caffè? Sedetevi, cosa fate lì in piedi? Ma che ingiustizia mi fate, non volete sedervi un attimo? Un caffè? Un amaro? No no, non c’è disturbo, siamo qua fra amici, niente, una cena al volo. Ma sedetevi, no? Decaffeinato? Una fetta di dolce? Squisito, davvero ottimo. Quella nuova pasticceria. Ottimo, vi dico. Ma è sicuro che non le posso offrire proprio niente? E lei? Davvero?
59° Festival dei Popoli | Il popolo dei Popoli
Torniamo anche quest’anno al Festival dei Popoli, un evento che regolare scandisce le nostre vite già da molti anni, come un orologio a pendolo nella casa dei nonni che si guarda con un misto di devozione e d’amore, come qualcosa di vecchio e di nuovo al contempo.
Annientamento | di una magnolia in Piazza Beccaria
di Carlo Benedetti La bellezza della magnolia di Piazza Beccaria è imbarazzante: quei rosa pastello, la quantità di petali carnosi, i boccioli che puntano al cielo. È impossibile passarci accanto senza un sottile senso di colpa nascosto sotto gli sguardi ammirati. La magnolia di Piazza Beccaria è terribile come sono terribili gli orsi o i leoni. Ogni anno ti sorprende fiorendo quando ancora tu speravi fosse pieno inverno, che ci fosse ancora tutto il tempo prima di dover fare i conti con il caldo, le magliette corte, le vacanze. Un altro anno passato, l’ennesimo compleanno, la speranza esausta. I matrimoni degli altri, i figli degli altri, gli amori degli altri.
L’arte dello schermo | Un cordiale anti
Possiamo affermare senza nessuna volontà, per esempio usando la parola sì. Possiamo assumere posizioni politiche, geografiche, interiori. Possiamo affermare che ogni oggetto se messo in luce darà ombra. Possiamo affermare che se alla parola arte si aggiunge schermo o se alla parola schermo si aggiunge arte i risultati cambiano. Possiamo affermare che lo Schermo dell’arte e L’arte dello schermo sono due iniziative differenti. Possiamo affermare che dell e dello hanno una forza del tutto differente. Possiamo affermare che dell vorrebbe essere la magia di una grande varietà di contemporaneo vecchio e didascalico. Possiamo affermare che dello ha dentro di sé l’economia semplice di chi in dell vorrebbe esserci. Possiamo affermare che l’arte oltre essere unica bella e affascinante è un luogo. Possiamo affermare che un luogo è fatto di persone. Possiamo affermare che le persone guardano i luoghi e le persone. Possiamo affermare che le persone vogliono stare nei luoghi. Possiamo affermare che i luoghi sono persone. Della mia esperienza da inviato all’arte dello schermo mi sono portato a casa un luogo. Sembra a volte di sommergersi di idee Senza mai desiderare la bellezza e la violenza Le semplici idee che ci mangiano la giornata Schiacciando il nostro desiderio. Questo anti istituzionale a me piace Mi eccita. La questione è quanto sia un’idea per raggiungere dell o un desiderio per la bellezza del mondo. Vostro Massimilano Hollebeck di Massimiliano Hollebeck, caricato sul blog di In Fuga dalla Bocciofila da
Due parole due sul 2nd Florence Short Film Festival
Questa discussione non è mai avvenuta. Non si è svolta nel salotto di casa mia (salotto nel senso letterale del termine, non letterario). Con questo discorsetto non si vuole risolvere una questione, ma semmai sollevarla. È un discorso ampio: su chi dovrebbe fare le cose, su chi non dovrebbe, su cosa legittima qualcuno a fare qualcosa, se uno si legittima da solo, oppure se sono altri, o delle competenza specifiche. Si parla del Florence Short Film Festival (da ora in avanti FSFF) che si è tenuto al cinema Odeon di Firenze. Si parla in verità anche di me, di noi della Bocciofila, del nostro scrivere di cinema, del nostro scrivere in generale. Questo dialogo che non è avvenuto si è svolto tra me (SL) e un curatore di eventi culturali ipotetico (da ora in acanti CDEC).