Gli elenchi sono stupidi perché hanno un inizio e una fine. In più in questo elenco mancano alcuni film “importanti”, film che però ci hanno lasciato indifferenti o hanno lasciato indifferenti alcuni di noi e allora per evitare che ci scannassimo intorno ad un pollo arrosto abbiamo deciso di non metterli. Poi manca l’Italia, del tutto. E il Canada e la Liberia e altre grosse fette di mondo. Il fatto è che non siamo dei perfezionisti e quello che segue è solo un goffo tentativo per non dimenticarci del 2015. Buon anno a tutti, che il vostro 2016 sia un po’ meno disastroso del 2015. E se non lo sarà, ci rimane sempre il cinema. La Bocciofila
Birdman |Ma mi stai dicendo che ti è piaciuto un film di Iñárritu?
Appena uscito dal cinema avevo tante belle cose da dire su questo film, adesso ho solo da proferire alcune banalità, come il fatto che questo film è l’unico film di Iñárritu che mi sia mai piaciuto.
Birdman | Odeon Bistrò
Prima, quando si guardavano i film doppiati, era tutto un: «I film doppiati? Non si possono vedere! È una cosa contro natura, senti che voce gli hanno messo, poi ti rendi conto l’assurdità, come se uno che abita in Colorado parlasse in italiano, ma che c’entra? E ancora più patetici quando vanno a inserire differenti dialetti italiani per restituire inglesi di differenti nazionalità e provenienze. Ci hanno fatto credere che in tutto il mondo parlassero l’italiano, in un certo senso è il sogno di Mussolini dell’impero, l’istituto Luce, che ancora vive. La verità è che c’è una lobby segreta dei doppiatori che ha in mano la nostra vita, controlla l’uscita dei film in questo nostro minuscolo paese alla deriva, questa è la verità, e in definitiva i doppiatori di film saranno anche bravi, e quelli italiani i migliori del mondo, come dicono, ma secondo me, quando stanno nei loro studi di registrazioni al buio e doppiano, lo sanno anche da soli che è tutto inutile, una battaglia persa, che non c’è futuro nel mondo del doppiaggio. E sono disperati». Ora, che invece guardiamo solo ed esclusivamente film sottotitolati, è tutto un: «Certo che i sottotitoli scritti in giallo non si potevano vedere. Che poi, a essere sinceri, questi sottotitoli li ho trovati lievemente imprecisi, non ti pare? La non corrispondenza tra il parlato originale e quello che ogni tanto -raramente- scorgevo sotto, quando ogni tanto buttavo un occhio sotto, ecco, mi creava un disagio. A te non creavano disagio quelle inesattezze?»