Alzarsi senza sveglia
prima alle sette e mezza
poi poco dopo le otto e
in breve
alle nove, o anche più tardi.
La casa, già piena di rumori
S. è uscito a pagare una bolletta
e il tabaccaio gli ha detto che il dehor
è riaperto, quello sul retro
su cui ogni giorno
faccio cadere le mollette del bucato
o il posacenere, o un calzino.
Non fa più tanto freddo
e in camera nostra si può stare
anche fuori dalle coperte
finalmente.
Ascoltiamo la pioggia
colare via nei tubi di scarico
il ticchettio dei tasti dei computer
nessuno ha voglia di cucinare.
Ci siamo trasferiti
meno di tre mesi fa,
la vista del fiume dalla finestra
era un indizio di futuro benevolo.
Poi i giorni, uno sull’altro
hanno riempito ogni stanza.
La primavera sta tardando.
Noi con lei.
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