di Matthew Lovepoole
La vecchia ingrembiulata, la squilibrata che si piscia addosso, la madre sexy che bussa insistentemente alla porta della camera da letto del figlio sono simboli di malattie veneree, allegorie della separazione, sintomi di alienazione generalizzata nell’epoca digitale?
Teenagers trentenni che trombano e poi vengono sgozzati è un classico. Teenagers che trombano solo per attaccare a vittime scelte quasi a caso dei paurosi perseguitatori che gli lanciano vecchi televisori a raggi catodici in faccia mentre fanno le vasche nella piscina comunale abbandonata sono una novità.
Altre scene del film sono veramente inquietanti. Sembrano spot horror, music video terror.
A parte la tecnologia, cambia poco, sul Pianeta Splatter. Forti accordi maggiori quando appare il mostro. La piscina si riempie di sangue. E l’orrore è sempre là fuori che ci aspetta. Non c’è modo di placare la dèa Kali. Decapita chi vuole. Fà così e basta. Ma non ci segue. Ci sta sempre davanti. Ci avviciniamo al suo sanguinoso abbraccio materno con ogni passo, con ogni respiro.
C’era chi si rifiutava di fare un tuffo nel mare, dopo aver visto Lo squalo.
Chi ha visto It follows si cagherà nella mano quando vede venirgli incontro qualche pupa un po’ sballata, o un tipo molto alto, occhialuto. O un uomo nudo che stà lì fermo sul tetto di casa.
Insomma t’è garbato parecchio
Sì m’è garbato 😉