di Francesco Spiedo
Regola numero uno: non è permesso allontanarsi dal locale, non si butta fuori, non si prende a calci, non si svolge più alcuna violenza fisica, tanto meno psicologica, nei confronti della clientela.
È consentito accompagnare i disturbatori, in modo cortese, alla porta dopo aver fatto compilare un modulo di autogiustificazione; nel caso estremo in cui non vogliano andare via si è autorizzati a guardarli malissimo, accigliare, flettere i muscoli, avventurarsi in pensieri violenti e – soltanto in ultima istanza – utilizzare parole forti.
Sono considerate parole forti: sciocco/a, farabutto/a, ubriacone/a, molestatore/trice, prostituto/a, uomo/donna di malaffare, ladro/a, disturbatore/trice, omosessuale, malandrino/a e tentatore/trice. Non sono consentite parole come: vandalo/a, zingaro/a, nano/a, baleno/a, quattrocchi, pesce lesso, napoletano/a, femminello/a, puttano/a e figlio/a di.
Regola numero due: non è consentito spaccare, rovesciare, utilizzare bastoni, improvvisare performance di arti marziali e in linea generale è vietato reagire; ogni reazione verrà punita secondo delibera regionale n. 42.
Regola numero tre: è fatto assoluto divieto l’avvicinarsi alle clienti di sesso femminile, qualunque sia l’età delle stesse, anzi, è tassativamente vietato chiedere la carta di identità alle signore a meno che queste non dichiarino di non aver alcun problema a fornire suddetti dati emotivamente destabilizzanti; per tali circostanze è prevista apposita liberatoria n. di protocollo 032.
Regola numero quattro: l’utilizzo delle torce è contingentato a situazioni di emergenza e conclamato pericolo, in tutti gli altri casi è sufficiente l’utilizzo delle proprie facoltà visive; se i locali sono al buio un motivo ci sarà, occhio non vede cuore non duole.
Sono considerate situazioni di emergenza e conclamato pericolo: la presenza di un corpo disteso al suolo, sia questo in pista, sul balcone, sulla console, nei bagni; una rissa scattata da almeno otto minuti e non ancora placata con non meno di cinque feriti gravi – per gravi si intende sanguinanti; grida di aiuto ripetute da tre persone, o una coppia più un singolo o un ménage à trois; lancio di bicchieri di vetro in direzione del barman, del dj o di altri membri dello staff – escluso il personale di sicurezza; malessere del proprietario.
Non sono considerate situazioni di emergenza e conclamato pericolo: la presenza di un corpo disteso al di fuori dei limiti territoriali del locale, ivi compreso lo spazio del parcheggio che non rientra nella proprietà in quanto abusivo; insulti e spintoni, senza perdite di sangue, ferite o contusioni; grida di aiuto maschili se non continuative per almeno cinque minuti; lancio di bicchieri di plastica in direzione del personale di sicurezza o di altri clienti; malessere non giustificato di chiunque non sia il proprietario
Regola numero cinque: le situazioni promiscue devono essere gestite con la massima cautela andando a tutelare la dignità delle persone, e con persone si intendono quelle di sesso femminile. È necessario verificare, nel momento in cui vengono intercettate una o più persone in attività sessualmente attive, che le parti femminili della copulazione siano tutte consenzienti, consapevoli e si stiano divertendo. A tal proposito è prevista liberatoria n. di protocollo 066.
Attenzione: la regola non è valida per gli individui di genere maschile, in quel caso è sufficiente complimentarsi e fornire al cliente un preservativo con il logo del locale. È imprescindibile concludere la donazione con l’esclamazione fallo sicuro, fallo felice.
Regola numero sei: la parola Buttafuori è illegale, chiunque verrà scoperto a utilizzare questa terminologia antiquata, machista, tossica, sarà allontanato; siete Assistenti al Divertimento, altrui, si capisce.
NB: L’utilizzo della parola genere, sia anche in relazione alla musica, sebbene non vietato, è fortemente sconsigliato.
La direzione del Road Politically Correct House
Rispondi