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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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I Wanna Rock + Hello Skinny | Ricetta per un guilty pleasure di qualità

11 Agosto 2020 di Redazione

di Orso Tosco

 

  • Prendere una giornata dalle condizioni climatiche estreme. Caldo o freddo eccessivi, piogge torrenziali, tornadi, maremoti, niente di meno. Con il resto delle giornate potete farci quel che vi pare, persino una vita, ma ai fini della ricetta sono totalmente inutili.

 

  • Il giorno prima avrete bevuto campari e vino bianco fino a bollirvi la lingua, fumandoci sopra quel che ritenete più opportuno. Per gli astemi, a voi tocca il cocomero. Va mangiato l’intero frutto, compreso di semi.

 

In entrambi i casi, astemi e non, la qualità del sonno deve risultare pessima.

 

  • La mattina seguente dovrete sostituire la prima colazione con la prima visione. Si tratta del video I wanna rock dei Twisted Sisters. Pur trattandosi di un video musicale, per il primo minuto e mezzo dovrete fare a meno dell’audio. L’ingrediente essenziale è infatti il volto del professore autoritario e carogna, che va studiato più volte. Alla quinta o sesta visione non potrete impedirvi di domandarvi quanto a lungo, un volto composto di bubble gum in preda ad un conato di vomito, possa perdurare prima di disintegrarsi. Potrà durare in eterno? E se è proprio così, chi pagherà il prezzo?

 

  • Gettatevi sul volto un trito di erbe aromatiche e fumatevi una sigaretta. Oppure rinunciate a qualcosa, disdite un abbonamento.

 

  • Inviate messaggi sconci a persone da cui avevate da poco ottenuto stima e fiducia, fate ripartire il video, questa volta con l’audio attivo, e cercate di provare il benché minimo senso di colpa per gli insulti e le grossolane proposte sessuali appena inviate. Scoprirete che è impossibile. Perché in quel preciso istante, la vostra idea del mondo sarà composta esclusivamente da file di ragazzini paffuti intenti a sbattere la testa contro armadietti metallici, e perché oltre i cortili scolastici, non esisterà altro che una distesa immane di piscine, trampolini, operai e uomini di mezza età ricoperti di borchie e pelli colorate. Visione che, rappresentando la demenza causata dall’eccesso di zuccheri, è la poesia e il dominio del colesterolo. Lo spirito del tempo.

 

  • Riprendete a bere o a mangiare cocomero. Pensate all’Australia, al Mali, agli atenei più prestigiosi, al gioco del golf, e poi assolvetevi: non è colpa vostra, non è merito vostro.

 

  • Ascoltate la tempesta che infuria e iniziate a guardare il video dei The Residents intitolato Hello Skinny. Il volume deve essere altissimo poiché l’inizio del video, coincide con la vostra unica possibilità di ascoltare il suono di una macchina per la risonanza magnetica con un’attitudine barocca.

 

  • L’immagine fugace dei Residents stessi che appare dopo sei secondi vi spingerà a domandarvi se il fondo dell’oceano sia composto di cerume e fiamme; proibitevi questa domanda. Mangiate arachidi o il burro che se ne ricava.

 

  • Osservate con benevolenza le peregrinazioni del nostro amico Skinny, ammirate la sua gamba-galosce molla e inerte come una corda. Arrivati al quarantasettesimo secondo preoccupatevi di fermare il video. Osservate la striscia bianca, il naso aquilone di Skinny, la macchina vuota, e poi domandatevi: arrivati sino a qui, in questa parte della storia privata e collettiva che somiglia a questa stessa strada, notturna e lercia, desolata e accogliente, possiamo aspettarci il benché minimo aiuto da parte di qualsivoglia organizzazione sindacale?

 

  • Non azzardatevi a rispondere a questa domanda. Piuttosto osservate il volto scavato di Skinny e assorbite il suo languore, il modo in cui si osserva la gamba slabbrata, cercate di ricreare nella vostra vita psichica quella stessa affettuosità manicomiale.

 

  • Spogliatevi nudi e sostituite la musica del video con Love song dei Pere Ubu. Quando il cantante pronuncia la frase “I live in a house without any windows”, guardatevi attorno: come per magia la bufera si starà ormai occupando di strappare anche le vostre finestre.

 

  • Pensate che la casa in cui abitate non è, e mai sarebbe diventata la vostra: godetevi questo piccolo guilty pleasure e cercate rifugio.

 

 

Orso Tosco nasce a Ospedaletti il 24 Dicembre del 1982. Ha pubblicato Aspettando i naufraghi per Minimum Fax e Figure amate per Interno Poesia. Si maledice spesso.

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