Che la saga di Alien sia una metafora della maternità o del tumore ormai è un fatto talmente assodato che quasi quasi passa in secondo piano la rivoluzione strutturale che il film ha rappresentato fin dal 1979 (dove il primo atto è lungo il doppio di quel che dovrebbe essere, il secondo dura giusto una manciata di minuti e tutto il resto è terzo atto fino alla dissoluzione totale del concetto di climax) e ancor più importante che Alien non è l’antagonista della saga e mai lo sarà, anzi è quasi una vittima del sistema corrotto e immorale generato dalla superbia umana.
Da questo punto di vista Alien Covenant più che un prequel è un remake ad alto budget dove si salva solo il secondo atto, oggettivamente impressionante. Le parti rimanenti lasciano spazio sufficiente per ricordarsi di quando la tua ragazza del liceo, bellissima e castano chiara quasi bionda (anche se un giorno tanto per provare si tinse di nero e tu non riuscisti a rassicurarla a sufficienza in Piazza Strozi), si stringeva a te durante le notti dei sabati sera o i pomeriggi di studio e tu pensavi che fosse la donna l’unica donna più bella che ci fosse al mondo e che un giorno, per il tuo compleanno, avrai avuto diciassette anni, o forse per natale o per pasqua e chi se lo ricorda, lei venne da te, profumata e sorridente, solo un pizzico di paura di non aver azzeccato il regalo, e ti regalò, tra le tante cose, una maglietta nera sul cui petto era stato impiantato un bambolotto di plastica tridimensionale di Alien nell’atto di sventrate il corpo umano per nascere in tutta la sua gloria assassina e tu capisti che se fosti diventato un monomaniaco di Alien a lei non sarebbe importato più di tanto e anzi che quella tua passione per gli horror e per Alien (avevi comprato il cofanetto dei VHS e questo a diciassette anni era sufficiente per far di te un vero fanatico) era anzi adorata: era la prima volta nella tua vita che non sentivi la necessità di giustificarti per le tue passioni estetiche. Per cui quando ti spogliasti per mettere quella maglietta col bambolotto di Alien per la prima volta sentisti l’assenza della necessità di spiegare con perifrasi strampalate teorie oggettivamente sovrastimate per non passare per un idiota e questo ti face sentire bene. Così anche se Alien Covenant potrebbe prendere un 7 per effetti speciali e fotografia ma un 3 per tutto il resto raggiungendo una media in pagella del 5, nonostante questo mentre ti starai appisolando sulla poltroncina del multisala in cui ti rechi quasi per punizione sarai comunque commosso per quella sensazione di libertà che solo Alien è in grado di regalarti. Per cui GRAZIE ALIEN DI ESISTERE! CI VEDIAMO AL PROSSIMO PREQUEL QUANDO CI SARÀ UN INTERO PIANETA DI ALIENS DA STERMINARE!!!
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