#3 Sadrac, Mesac e Abdènego
Erano due ragazzi e una ragazza, non avevano la barba, nonostante il caldo portavano pantaloni di tuta in acetato e maglietta, uno di loro aveva un cappellino con la visiera, avevano i denti marroni, ormai potevo vedergli la faccia. “E’ finita! – mi ripetevo – è finita, sto per morire.”
Erano a un passo, ci trovammo faccia a faccia e io non avevo il coraggio di parlargli di Gesù, non avevo il coraggio di dire niente, strinsi le cinquemila lire forte nella mano, e più di tutto, ricordo, più di tutto, una cosa mi lasciò scioccata, non ci potevo credere, non poteva essere vero, ma quello che più mi aveva colpita era un particolare, un particolare che cambiava tutto e mi lasciava confusa, e questo enorme, incredibile, assurdo particolare era: non avevano gli occhi bianchi.
Non avevano gli occhi bianchi, ma i loro occhi erano come bolliti.
“Ciao, scusa, guarda, non ti vogliamo fare del male, davvero – e poi, incredibilmente disse con voce più bassa – Noi facciamo male solo a noi stessi.”
Davvero il ragazzo drogato disse quella frase così retorica e anche un po’ patetica?! – avrei pensato se all’epoca avessi saputo formulare questo tipo di giudizi.
“Non è che hai qualcosa da darci? Dove stai andando?” biascicò l’altro indicando la mano dove tenevo le cinquemila lire.
“A-alla l-latteria. – dissi io col terrore negli occhi, e poi, non so perché, quasi come una giustificazione non richiesta – A-abito lì.” Indicai la palazzina rosa salmone che si vedeva all’inizio della via.
A quel punto quello col cappellino forse intuì la possibilità che fossi la figlia di qualche vicino di casa e che era meglio non mettersi nei casini, che qualcuno poteva venire a saperlo.
“Lasciamo perdere, – disse al suo amico – Lascia stare.”
Quello ci pensò su un poco, sembrava perplesso, rivolgendosi di nuovo a me disse: “Senti facciamo così, tu vai alla latteria e quando torni ci dai il resto, che ne dici?”
“Non lo so – dissi io con le cinquemilalire in mano ormai ridotte ad una palletta di carta e sudore – Mia mamma non vuole.”
La mamma!!?? La mamma ti viene in mente!?? E Gesù?? Gesù non te lo ricordi nei momenti importanti!?? Gesù lo lasciamo da parte e lo tradiamo così, al primo ostacolo, al primo drogatello che passa, come l’apostolo Pietro che l’ha rinnegato tre volte proprio il giorno della sua crocifissione!?? No, no Alice, che vergogna, non ci siamo proprio. Vedrai che se Gesù torna a te ti lascia sulla Terra mentre tutta la tua famiglia se ne va nel Regno dei Cieli! Peccato, proprio tu, proprio tu che alla Scuola Domenicale sapevi dire a memoria tutti i libri dal Pentateuco fino al Nuovo Testamento! Che sapevi dire alla perfezione i nomi dei profeti buttati con Daniele nella fornace, Sadrac, Mesac e Abdènego!!??
“Alla mamma puoi dire che li hai persi.”
Sì, certo, perché TU non hai più niente da perdere forse, Signor drogato, tu sei già tra Gli esclusi, ma IO, io ho ancora un posto in paradiso che mi aspetta se mi comporto bene, io non ci sto qua tra le pene dei sette anni di Tribolazione dell’Anticristo e i lasciati indietro.
“Lascia perdere!” cominciò a innervosirsi l’altro, e si misero a discutere tra di loro.
Approfittai della distrazione per sgusciare oltre il cassonetto e me la diedi a gambe.
“Saranno ancora lì al ritorno?” pensai per tutto il tempo, ma per fortuna al ritorno non li avrei più trovati.
Quando arrivai a casa lo dissi a mia madre, le dissi “Mamma ho incontrato i drogati”.
Lei mi venne incontro buttandomi le braccia al collo come se fossi sopravvissuta alla guerra e facendomi mille scenate. “Ma non avevano gli occhi bianchi!” le comunicai la mia scoperta.
“Ma certo che no, sciocchina, quella è solo una pubblicità!”
Ah sì!? E me lo dici così!?? Dopo tutte quelle notti insonni e quegli incubi? E poi che c’entra?? Anche Jurassic Park è solo un film, ma se uno scienziato megalomane e miliardario clonasse del DNA di una zanzara rimasta fossilizzata nella resina durante la preistoria potrebbe far tornare il Tirannosauro.
“E gli hai parlato di Gesù?” – mi guardò lei. A quel punto mentire e andare all’inferno o far vergognare Gesù era uguale, quindi cedetti. “No.” – dissi con aria colpevole.
“Ahiahai Alice, ricordati sempre che se ti vergogni di Gesù lui si vergognerà di te.”
E questo fu il mio primo incontro coi drogati.
[…] Racconto pubblicato su In fuga dalla bocciofila (Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l’altra) a questo link: http://www.infugadallabocciofila.it/prima-dellapocalisse3/ […]