• Chi siamo
  • Contattaci

In fuga dalla bocciofila

  • Home
  • Categorie
    • Anatomia di un fotogramma
    • Cartoline dal foyer
    • La scena tagliata
    • La sindrome del personaggio secondario
    • Lo sfogone
    • Oceani di autoreferenzialità
    • Recensioni vere
    • La recensione di Ferruccio Morandini
    • La vertigine della lista
  • Festival
    • Festival dei Popoli
    • Festival di Cannes
    • L’arte dello Schermo
    • Lo Schermo dell’Arte
    • Torino Film Festival
  • Haiku
  • Archivio
    • Indice Alfabetico
    • Archivio per mesi
  • Cerca

Horny-Torinco Night | Prossimità

12 Ottobre 2023 di Redazione

di Daniele Montorsi

“Potremmo scopare”.
Il mio corpo compatto e basso; le mie mani da uccellino; tutto di me divenne immenso sotto la coltre di quelle parole. Un seme di Dente di Leone planò leggero sulla mia spalla. Un piccolo sciame bianco viaggiava poco distante, solitario e compatto a mezz’aria. Lo scacciai immediatamente, facendolo sparire tra i traffici collettivi di quella specie di sagra post apocalittica che dilagava nelle strade.
Marcos cercava di conciliare quel gesto con le mie parole, quasi le avessi appena disintegrate.
Pareva improvvisamente piccolo dentro i colori della squadra del suo quartiere.
Mi sentivo come quando andavo in piscina, nella zona comune per asciugarsi i capelli; incassata tra specchi che si fronteggiavano, in cui vedevo moltiplicare il modo aggressivo con cui soppesavo corpi pieni di nudità appena tenuta a freno.

Rispose con un “Vieni”, mentre per uno strano senso del pudore si infilava la maglietta della squadra nei pantaloncini. Un ricomporsi infantile, il ricordo delle raccomandazioni della madre, dentro quel velo così facile da togliere.

Ci spogliammo e ci mordemmo come cani contro la porta chiusa della sua camera d’albergo, riempita dall’aria condizionata ancora accesa. Marcos si abbassò i pantaloncini a metà, poi cominciò ad armeggiare con i miei, spogliandomi a strattoni. Io gli abbassavo completamente le mutande e glielo prendevo in mano, interrompendo ogni suo gesto. Glielo stringevo e quasi dovevo far attenzione a non esagerare – un lieve gemito dell’uomo, che non seppi come interpretare, mi fece rallentare il passo.

La peluria dell’inguine era scura. Anche la vena che solcava il suo cazzo imbronciato lo era. Scuro il fondo della bocca che vedevo e volevo far torcere a dismisura con la mia mano tra le sue cosce.
Quando afferrai la nuca di Marcos, l’uomo ebbe una specie di riflesso e si aggrappò al mio braccio teso. Ci fu un’interferenza, planata leggera come il Dente di Leone: il fantasma dell’uomo del campeggio che mi aveva afferrato per un braccio a sedici anni. Rimasi concentrata sulla mia morsa, dialogando col disordine di quel contatto, muggendogli contro; concentrata a tal punto che Marcos sussurrò un invito ad allentarla. Ritrovai l’uomo che avevo davanti ed era, sì, estremamente fragile nelle mie mani: decisi di rassicurarlo abbassando con forza cinque dita sui miei pantaloncini, che cominciarono a scivolare via. Presi di nuovo in mano il pene dell’uomo, più teso e grosso di prima, come a dominarlo, poi la mia mano dietro la sua nuca gli tirò la testa indietro: l’uomo era sorprendentemente docile e si faceva tirare e attirare fin verso il tavolo. Gli ho serrato la mascella con la mano e gli ho avvicinato la testa alla mia, e prima gli guardavo la bocca e ricevevo il soffio del suo respiro, poi guardavo in basso e glielo spingevo dentro e anche lui abbassava lo sguardo, guardandosi sparire dentro di me. Era aggrappato al seno e sprigionava tutti gli odori che avevo già sentito sugli spalti durante la sua partita, incapsulato nel sudore stantio che striava l’uomo.
Cibo. Forse salse dolciastre. E qualcos’altro di inqualificabile ma terribilmente capace di tenermi attaccata a quel corpo. Nascosi il mio viso sulla spalla dell’uomo per non farmi vedere e lì formai un urlo silenzioso che non riuscivo a capire, mescolato a lampi neri che non facevano parte di ciò che qualcuno dovrebbe sentire scopando. Un altro urlo ancora e cominciai ad affondare la mia faccia in ogni mio organo, tessuto, cellula e li vedevo vivere una vita diversa, collegarsi in modo nuovo; e la loro vita mi accecava ed erano un coro, laddove mi ero sempre sentita voce singola. Un urlo, il mio, per non stare al di sotto di quella superficie; non doloroso, non liberatorio, ma di esistenza. Lui mi tenne ferma contro il tavolo, coi pollici che mi scavavano i fianchi ed emise una vocale profonda, propagata dagli schizzi furiosi sulla mia pancia e sulle cosce. Lo riportai a me per farmi penetrare da quell’uomo che si era appena svuotato del suo canto e spinsi la mia testa con forza contro il suo petto. Ero pronta a frantumarmi il cranio e Marcos quasi tentava di tenermi indietro la testa, per non farsi scavare un buco nel petto.

Poi nessuna spinta; poi di nuovo la calma e la lava della calda continuità che sentivo tra i nostri corpi.
Un Dente di Leone riceveva il permesso di entrare dalla finestra e si posava sul dorso della mia mano, per riprendere la nostra conversazione interrotta.
Il latte con riflessi grigiastri che scivolava lungo le mie cosce e quel granello dalla struttura soffice.
Il livido sulla mia tetta e quell’uomo crollato sul letto, ancora con le mutande abbassate.
Il respiro che nessuno dei due emetteva, di modo da allontanare tempo e doveri.
La pelle lucida del suo glande, una noce di carne.
Un altro Dente di Leone entrò a fare la sua parte, unico movimento nel silenzio sudato. Mi ignorò del tutto e scese proprio sul suo pene, ormai sempre più nascosto.
Ho cercato di illudere quel piccolo seme; fargli credere in una nostra prossimità vegetale. Doveva rimanere con me, lì, a esibire la sua immobilità di piccolo fantasma; coltivare con me la quieta disintegrazione che solo fottere mi dà.

Condividi:

  • Facebook
  • LinkedIn
  • Twitter
  • E-mail

Postato in: Categorie Tag: Daniele Montorsi, horny-torinco, potremmo scopare, prossimità Fai un commento

RispondiAnnulla risposta

  • Chi siamo
  • Contattaci

© 2023 · In Fuga dalla Bocciofila · Website designed by Alessio Pangos · Privacy Policy"In fuga dalla bocciofila" cerca di fare molta attenzione a non pubblicare materiali che possano ledere in alcun modo il diritto d’autore. Tutti i media [immagini, video ed audio] sono pubblicati a bassa risoluzione, in pieno rispetto del comma 1 bis dell’articolo 70 della Legge sul Diritto d’Autore che consente “la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”. Chiunque ritenga che sul sito siano presenti testi, immagini, audio e/o video non opp​o​rtunamente licenziati, contatti i soci per chiarimenti.

Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, o continuando con la navigazione acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui / CHIUDI
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA