Gentile Proprietario di una Casa Discografica Molto Importante,
è con la presente che vorrei informarLa dei rimarcabili risultati del periodo di isolamento creativo a cui la nostra band si è sottoposta presso un solitario ed evocativo cottage di montagna situato in una qualche regione del Canada che non sto qui adesso a dirLe – non perché non abbia stima delle sue certamente ottime conoscenze geografiche, ma perché in tutta onestà non lo so bene nemmeno io (in realtà nessuno qui ha ancora capito come sia andata la storia dell’organizzazione del viaggio, ma le interessa davvero?). Comunque.
La band al completo – dicevamo – si è volontariamente segregata nel suddetto cottage per quasi sei mesi, vivendo gomito a gomito, dormendo in letti a castello, sospendendo qualsiasi comunicazione con l’esterno, nutrendosi di cibi consegnati a domicilio dal supermercato più vicino (all’inizio dieta varia ed equilibrata, poi principalmente integratori e barrette energetiche – colpa del budget) ed entrando completamente e profondamente in comunione con il proprio io artistico più profondo. Abbiamo fatto dei giochi di fiducia, utilizzato spazzolini da denti, pentole, bicchieri, arbusti del bosco e attrezzi per il giardinaggio al posto dei normali strumenti, nuotato all’alba nel lago semighiacciato, saltato su mucchi di foglie secche e altre cose così. Abbiamo anche suonato – e registrato – un disco, certo, ma questo non serve quasi neanche dirlo, no?
È stato molto divertente, devo proprio dirglielo. Divertentissimo. Qualcuno a un certo punto si è anche fatto male, ma è stata una splendida occasione per beneficiare dell’ottimo servizio dell’ambulatorio locale. Ottimo davvero, in alto i pollici! Comunque. Non ci dilunghiamo oltre nel dirLe quanto è stato divertente, non vorremmo certo sembrarLe egocentrici e irrispettosi di chi, come Lei, ogni giorno si sveglia e va in ufficio – svolgendo comunque, soprattutto nel suo caso, proprio un ottimo lavoro – ognuno fa quello che fa e lo fa come lo deve fare. Noi qui, voi lì. Noi con gli spazzolini, voi con le spillatrici, e va bene così.
Ma non voglio rubarle altro tempo. Con la presente vado a inviarLe, appunto – come dicevo – il risultato di questi mesi di lavoro, e se tra tutti i Direttori di Case Discografiche Molto Importanti ho scelto proprio lei è perché so che certamente saprà apprezzarlo. Siamo a disposizione per contratti, concerti, quello che vuole – noi siamo qui.
Anzi, ma lo sa cosa? Il disco quasi quasi lo tengo io, che comunque è l’unica copia perché ci siamo dimenticati di portarci un aggeggio per duplicarlo e poi sa, in fondo noi siamo contenti così. I contratti ci interessano poco e di suonare in pubblico ci vergognamo. Piuttosto invece, perché non viene qui ad ascoltarselo? Guardi, glielo dico, non so perché ma Lei mi sta già inspiegabilmente simpatico. Riesco quasi a immaginarLa, seduto alla sua scrivania, in un grande ufficio della sua Casa Discografica Molto Importante. Che ne direbbe di seguire il timbro postale, saltare su un aereo e venire a sguazzare nel lago insieme a noi? La temperatura è fantastica in questa stagione, e credo di poterle garantire che sarebbe davvero bellissimo, bellissimo, bellissimo.
Un saluto già adesso molto amichevole,
Frank
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