di Luca Giommoni
Qui, ora
Nonostante tutti continuassero a evidenziargli i suoi errori, Persona Diligente si svegliò con la sensazione di sbagliare. Poi si lavò i denti.
Ricevette un dispaccio dall’Alto Comando Distrettuale. La lettera d’accompagnamento diceva: “Consegnare all’Alto Comando Distrettuale”. Persona Diligente non perse tempo: si allacciò i lacci delle scarpe e si mise in viaggio verso l’Alto Comando Distrettuale.
Ma continuò a sbagliare.
Tra Hamlin e Mount Pleasant, Distretto di Charleston, Carolina del sud, febbraio 1825
L’inverno aveva reso il fiume dello stesso blu rigido del cielo, il vento dagli Appalachi non aiutava. Il cotone volava via. Il raccolto sarebbe stato meno della metà dell’anno precedente. Persona Diligente, con la Brasso Transfer & co., aveva già alle spalle 400 miglia e più di 80 schiavi da portare in Georgia, quando, a un certo punto, scese da cavallo, rischiando di perdere il cappello.
«Cosa pensi di fare?» gli disse il capo della spedizione, che voleva essere chiamato Tenente, anche se l’esercito non l’aveva mai visto. «Non fare il coglione, ragazzo!».
Persona Diligente alzò le mani dal grasso di balena, anche perché il Tenente aveva già alzato la carabina.
«Rallenta tutti gli altri» provò a giustificarsi Persona Diligente, pronto a ungere l’anello di metallo alla caviglia di uno schiavo che non faceva altro che zoppicare.
«La Brasso Transfer & co. paga anche a giornate di viaggio» gli ricordò il Tenente. «Non c’è fretta».
«Ma io ho un dispaccio da consegnare…» provò ancora a giustificarsi Persona Diligente.
Il Tenente allargò le braccia per mostrare la desolazione delle pianure della Carolina del Sud.
«Non c’è fretta» ripeté.
SUAP-Attività produttive, Comune di Vagli Sotto, aprile 2012
Poco prima della fine della pausa pranzo, Persona Diligente entrò al bagno del piano interrato per fumarsi una sigaretta e sbirciare la sua bacheca facebook. Ad aspettarlo c’era tutto il reparto Attività Produttive del Comune.
«Lo sappiamo che sei appena arrivato» esordì la sua collega di scrivania. «Ancora ti devi ambientare, ma qui le cose vanno in maniera differente» gli sorrise, incitando gli altri a fare lo stesso.
«Se ci sono più di diecimila pratiche arretrate ci sarà un motivo» disse. «Non serve che ne evadi trenta al giorno, ne bastano cinque, le altre le lasci lì, capito?» e lo abbracciò. Gli altri fecero lo stesso, stringendolo in un unico abbraccio collettivo.
Persona Diligente sentì qualcuno bisbigliargli all’orecchio: «Accumulare è lavorare per il futuro».
«Ho un dispaccio da consegnare…» balbettò Persona Diligente davanti al sorriso immobile della collega di scrivania, ancora lì con lui.
«Ma sei coglione?» la donna gli accarezzò il viso. «Dammi retta: non lo consegnare, lascialo da una parte, se ne occuperà qualcun altro» e lo guardò in maniera buona, poi uscì anche lei.
Ufficio Protocollo, Comando di Polizia locale, Comune di Veroli, settembre 2021
Persona Diligente appoggiò un documento nel portacarte delle contravvenzioni nulle, vuoto fino a un momento prima.
«Cos’è?» gli chiese alle sue spalle il responsabile dell’ufficio.
«Una multa per eccesso di velocità».
«E perché l’hai messa lì?».
«È decorso il termine per la notifica» spiegò Persona Diligente.
Il responsabile dell’Ufficio Protocollo prese in mano il verbale e gli diede una rapida occhiata. Poi lo mise nel portacarte accanto, in cima alla pila degli atti da notificare.
«Spediscilo lo stesso» disse. «Nella causa per cui non è stato possibile contestare immediatamente la violazione riportaci un decreto emesso dal Prefetto» e gli diede un’amichevole pacca sulla spalla. «Non ti scervellare troppo. Buttaci qualche articolo del codice della strada e altre diciture siglate, quelle che preferisci. Non diventarci coglione: tanto non controllano mai e pagano sempre».
Stazione orbitante Edgeworth-Kuiper, Sistema Solare, Orbita di Nettuno, 7 dicembre 2199 calendario terrestre
Persona Diligente finalmente fece una pausa. Entrò nel loculo del suo assistente. Erano 263 giorni terrestri dal suo arrivo nella stazione orbitante nella fascia di Kuiper e incominciava a sentirsi solo.
«Non fare discorsi da coglione!» disse il suo assistente, che si chiamava Adrien e mangiava conserve di Old Fashioned. «Devi capire che è una nostra responsabilità. Alla fine, ci pagano anche per sbagliare, soprattutto per sbagliare» riferendosi ai kuiperiani che arrivavano sulla stazione in cerca di lavoro nelle miniere e che rimanevano senza far niente per mesi in seguito a errori di registrazione.
«Gli facciamo un favore: gli diamo altro cui pensare» e Adrien guardò Persona Diligente, con occhi orgogliosi. «Non ti fa sentire importante? A me sì». Poi gli allungò una conserva. «Se non ci fossimo noi, con chi potrebbero prendersela quei figli di puttana? Pensaci!».
«Mi è arrivato un dispaccio da consegnare» rivelò Persona Diligente.
«Lancialo nello spazio profondo» sbadigliò Adrien. «È quello il suo posto».
Qui, ora
Il palazzo era un rettangolo come un foglio A4 ma pieno di finestre lunghe come linee rette e l’intestazione diceva Alto Comando Distrettuale.
Persona Diligente fece vedere la lettera d’accompagnamento allo sportello. Gli dissero di attendere. Poi due addetti alla sicurezza lo accompagnarono all’ufficio Servizi Civici.
Persona Diligente allungò la lettera d’accompagnamento alla persona dietro la scrivania. La persona dietro la scrivania lesse la lettera. Prese il dispaccio che Persona Diligente le consegnò. Lo registrò. Poi lo aprì.
“Eliminare Persona Diligente” riportava.
La persona dietro alla scrivania lo timbrò, convalidandolo.
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