• Chi siamo
  • Contattaci

In fuga dalla bocciofila

  • Home
  • Categorie
    • Anatomia di un fotogramma
    • Cartoline dal foyer
    • La scena tagliata
    • La sindrome del personaggio secondario
    • Lo sfogone
    • Oceani di autoreferenzialità
    • Recensioni vere
    • La recensione di Ferruccio Morandini
    • La vertigine della lista
  • Festival
    • Festival dei Popoli
    • Festival di Cannes
    • L’arte dello Schermo
    • Lo Schermo dell’Arte
    • Torino Film Festival
  • Haiku
  • Archivio
    • Indice Alfabetico
    • Archivio per mesi
  • Cerca

Aftersun | Un processo

7 Marzo 2023 di simone lisi

 

 

 

Tornai da quei due mesi a Londra che avevo perso quattro chili. Non avevo una buona cera.
Il colpo di grazia lo diedero i tre giorni finali a Amsterdam. Ricordo che c’era un autobus diretto che partiva da Victoria Station, all’alba. Amsterdam per finire in bellezza, spendere gli ultimi soldi rimasti: perché mai riportarli indietro?
Tornai in Italia emaciato, il che era anche previsto, ma più emaciato di quanto preventivato, e mio padre mi propose, ma forse non si trattò di una vera proposta, di andare in campeggio per tre giorni, da qualche parte in montagna. Di quei giorni insieme non ho che ricordi confusi.
Del periodo a Londra ricordo molte cose, di quei due mesi cercando lavoro e girando a vuoto, le molte ore spese nell’appartamento di Windmill Road, giocando a Lupi, fumando come dei baba. Persino del fine settimana a Amsterdam ricordo, lo stesso, molte cose divertenti e paurose che facemmo. Invece di quei tre giorni in montagna, mi accorgo, non ricordo nulla.
La tenda dove dormimmo, credo una vecchia canadese che lui aveva ripescato chissà dove. Non ricordo cosa facemmo nello specifico, se facemmo delle passeggiate, lo posso supporre. Io avevo vent’anni, lui ne aveva cinquanta, era ancora perfettamente in forma, all’epoca, con meno acciacchi e io certamente con meno ansie di oggi, ma eravamo sempre noi.
Per quei giorni con lui mi ero portato dietro il mio lettore cd. Ancora a quel tempo erano grossi e pesanti e scomodi, di lì a pochissimo sarebbero stati completamente soppiantati da mini lettori mp3, iniziavano proprio allora a comparire i primi ipod, che mi sembravano bellissimi, e lo erano, bianchi e perfetti, e mi facevano pensare che di tutta la banda di Londra io comunque non fossi quello messo peggio, perché non così viziato da poterlo chiedere e ottenere. Non mi ricordo che musica ascoltassi, penso che ne ascoltassi molta a quel tempo, e molta musica per provare a ignorare mio padre e il suo – immagino – sguardo biasimante nei miei confronti, ma anche questo, vai a sapere se è vero.
La tenda era piccola, la notte faceva freddo sebbene fosse la fine dell’estate. Mio padre aveva portato tutte le cose essenziali, il caffè, un fornellino da campo, era ed è sempre stato un economo, non ama spendere soldi inutilmente (ed ecco quindi l’ipod, anzi non eccolo) e posso quindi sospettare che ci alzammo presto e mi fece da mangiare cose semplici e sane, forse avevo solo bisogno di dormire molto, di aria sana e in definitiva di mangiare dopo i due mesi inglesi di dieta auto-imposta, sopravvivendo solo grazie a grandi piatti di pasta e droghe leggere.
Gli raccontai qualcosa di quella estate? Non credo. Ero in una fase conflittuale, forse ci vedevamo poco in quel periodo, si era risposato da poco, ma, in effetti, c’era (c’era nel suo modo noioso, ma c’era).
Oggi, 17 anni dopo, ho scritto un messaggio a mio padre per sentire se ricordasse qualcosa di quei giorni di fine estate. Mi ha risposto dopo qualche ora, un messaggio dei suoi. In cui mi diceva che sì, ricordava, ma sbagliava sulla datazione, secondo lui era stato alla fine della maturità, mentre invece era stato alla fine del primo anno di università. Poco cambia, ho pensato.
E poi ricordava due cose, da me completamente rimosse. Facemmo insieme una passeggiata e incontrammo per caso della gente di Sesto, il piccolo paese da cui lui proviene, dei camminatori che conoscevano mio nonno. Ci facemmo una foto tutti insieme, foto che poi lui successivamente mostrò al nonno il quale reagì con nessun interesse per quella coincidenza. E che il secondo giorno, dei tre preventivati, il tempo si era messo al peggio, c’era una tempesta, era arrivato l’inverno tutto insieme, come a volte succede in montagna. E così decidemmo di concludere prima del tempo quel nostro fine settimana padre figlio. A sentir lui fu un sollievo per entrambi. Io avevo fissato un appuntamento in città con qualcuno, lui non riusciva bene a capire come prendermi.
Ce ne andammo quindi prima del tempo, a causa delle condizioni climatiche ostili, o forse grazie a esse, e io mi chiedo cosa trarne da questa storia, se in fondo qualcosa di positivo ci sia, in quel fine settimana insieme, quanto dica e cosa del nostro rapporto, o forse al contrario se in fondo non sia stato solo parte di un processo: un lungo processo, che non ha alcun significato, ma è solo quello che è.

Condividi:

  • Facebook
  • LinkedIn
  • Twitter

Postato in: Oceani di autoreferenzialità Tag: aftersun, simone lisi, tai chi Fai un commento

Rispondi Annulla risposta

  • Chi siamo
  • Contattaci

© 2023 · In Fuga dalla Bocciofila · Website designed by Alessio Pangos · Privacy Policy"In fuga dalla bocciofila" cerca di fare molta attenzione a non pubblicare materiali che possano ledere in alcun modo il diritto d’autore. Tutti i media [immagini, video ed audio] sono pubblicati a bassa risoluzione, in pieno rispetto del comma 1 bis dell’articolo 70 della Legge sul Diritto d’Autore che consente “la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”. Chiunque ritenga che sul sito siano presenti testi, immagini, audio e/o video non opp​o​rtunamente licenziati, contatti i soci per chiarimenti.

Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, o continuando con la navigazione acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui / CHIUDI
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA