di Bernardo Pacini
I – La colazione dei fratelli più forti del mondo
Non è un’impresa così abbordabile
per i fratelli più forti del mondo
fare colazione insieme, davanti alla veranda
spalancata sulle cispe di Invergordon
il sole che accoltella come Amleto la presenza
che lo origlia dietro al velo
della bruma mattutina sopra al mare.
Legame di sangue, calore trasformato in caloria.
Uno dei due solleva il coltello
flette il bicipite, non risponde come deve, abituato
a carichi di palle mediche – il gesto delicato
che gli serve per spalmare la mostarda sul panino
non riesce, è inaccettabile. Ascolta le mascelle
le sente nel cervello dare il ritmo alla
tensione del rilascio. La scheda lo dice chiaramente:
oggi è come ieri: una serie con le sue ripetizioni.
II – La coalizione dei fratelli più forti del mondo
Il fratello più infelice pesa dieci kg in meno
e dieci anni in più, quando entra
nella vasca con il ghiaccio lascia spazio
al fratellone, come quando la sua mamma gli diceva
“lascia spazio al fratellino, non lo vedi come è triste”.
Il fratello più infelice dice all’altro
che non soffre per il peso che solleva, è solo lattide.
Che soffre per non sentire più
il dolore di sua madre, la sola sofferenza
che non sappia sopportare.
L’altro fratello è un po’ meno infelice
soltanto perché non lo sa.
La nuvola di polvere che si alza dalle mani, la smorfia
di terrore, la faccia da cattivo quando lancia il log press
sul tappeto con violenza (“quel figlio di puttana di georgiano…”).
Sono effetti muscolari, la prestanza dell’autismo.
Non bastano per stritolare il mondo, nemmeno se è ridotto
ad una stanza che non sente più rumore né dolore.
La voce, anch’essa grossa. Parlare o non parlare con i pesi
entrare o non entrare nella doccia. Guardare o non guardare
suo fratello. Dar peso o non dar peso ai palloncini con le scritte
che una volta per estrema debolezza hanno stretto al bilanciere.
Sotto al lampo di quel neon si sgonfieranno
lentamente, restando a ciondolare appesi a un filo
grandi, mesti e freddi come il mare che non sanno sollevare.
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