Strascica i piedi quando cammina, anche se non cammina molto. Sta fermo a lungo, ma quando cammina lancia una suola in avanti sull’asfalto, la scolla, la spande, la schiocca appena la solleva da terra. E poi anche con l’altro piede. Ora, quello è un pazzo, uno che non ci ha mai chiappato nulla, dicono, ma questo non vuol dire che a me non faccia pena.
Quell’uomo sta fermo e guarda in alto, sempre verso il cielo. Forse ha pensieri alti. Sta fermo in piedi anche per ore e magari, quando si piazza per giorni all’ombra del salice accanto allo stagno, magari c’è anche il tempo che gli cresca il muschio sul viso, nella parte più in ombra. Lo stagno è putrido, butta un olezzo che stura il naso e arriva fino al centro del cervello. E a quel punto si sente pungere e inizia a pulsare. Eppure, quello sta lì anche per più giorni, coperto dalle frasche oblunghe del salice. Prima o poi lo saluto. Mi ci siedo accanto e gli domando il nome, e, se lo ha, anche il cognome. Se non lo ha, mi dirà soltanto il nome. Oppure come lo chiamano, o come lo chiamavano. Poi, dopo che ci ho fatto amicizia la tiro fuori la domanda vera e propria. Di cosa mai cerca lassù.
Saprà di certo che tutti lo hanno preso per un tocco, mi dico. Glielo dirò comunque: tutti lo hanno preso per uno scemo.
Ha una spalla più alta dell’altra e forse, penso, ha una gamba più lunga. A volte chi ha una spalla più alta dell’altra è perché ha una gamba più lunga che alza anche la spalla. Una gamba che finisce più in alto e quindi anche la spalla è più in alto.
È possibile che mangi le rane dello stagno. Fanno un gracidio tutte le sere, una strana melodia, ma sembra che l’orchestra sia monca. Perché quell’uomo le mangia, le rane. Dovrà pur mangiare qualcosa.
Ho il dubbio costante che sappia quello che fa mentre noialtri non sappiamo un accidente di nulla. Ma ha un ghigno sghembo, e uno sguardo obliquo. Non mi fiderei gran che di un uomo simile.
Ora glielo vado a domandare. Ora giuro che vado e gli chiedo di sputare il rospo.
Almeno che torni a suonare l’orchestra.
Rispondi