È il 1948, di novembre. Mia nonna si siede in prima fila al cinema “Savoia”, la sala è gremita per l’attesissima proiezione del film Via col vento, storia che lei conosce già a memoria perché ha letto il libro e ha pianto alla fine. Tutti fumano nella splendida sala festonata per l’occasione. È previsto un intervallo: il film si preannuncia lungo.