La vita, direi, è strana. Quantomeno. Nella tribù degli Huli, in Papua Nuova Guinea, il prestigio di un uomo è misurabile dalla sua capigliatura. I cosiddetti “uomini parrucca” si fanno crescere i capelli a dismisura e li acconciano con fiori e con piume d’uccello, uccelli del paradiso. Ogni atto della loro quotidianità è volto all’accrescimento della parrucca, grazie alla quale deterranno più o meno potere e scaleranno più o meno gradini della loro rigida gerarchia sociale. Il potere è esercitato principalmente sulle donne – ça va sans dire – infatti un solo uomo parrucca può impartire ordini a un numero piuttosto cospicuo di donne. Le donne non possono discutere con gli uomini, tanto più se questi hanno una grande parrucca. Esse devono cucinare, procreare e sorvegliare i maiali, mentre gli uomini parrucca cercano le piume più belle e infarciscono i loro rasta di unguenti e fanghiglie varie. Non troppo dissimile qua a Hollywood. In quanto a stranezza, intendo.